Susanna Cenni ha introdotto i temi i lavori del focus sugli agriturismi alla festa nazionale sul turismo del Pd
“Grande attenzione alla qualità dell’offerta, integrazione con le peculiarità territoriali, un impegno del governo per la promozione all’estero e nel confronto con le Regioni e con le imprese su snellimento burocratico, controlli e classificazione, creazione di un marchio collettivo delle imprese agrituristiche italiane. Sono queste le linee di indirizzo fondamentali utili a sostenere il settore agrituristico nel nostro Paese, che, nonostante la crisi economica, sta ‘tenendo’ e rappresenta ancora un importante sostegno al reddito agricolo oggi in caduta libera. Un’opportunità di crescita e di valorizzazione dei territori minori, per un turismo più attento alle specificità culturali, gastronomiche e ambientali dei nostri territori”. Queste le parole di Susanna Cenni, deputata del Pd, che ieri, lunedì 19 luglio, nell’ambito della festa nazionale sul turismo del Pd in corso a La Spezia ha introdotto i lavori del focus dedicato all’agriturismo, al quale hanno partecipato i vertici “agricoli” del Pd e dei gruppi di Camera e Senato, assessori regionali e rappresentanti delle associazioni agricole.
“Il quadro – sottolinea Cenni – sul settore agrituristico presenta luci ed ombre. Da un lato ci sono le oltre 18mila strutture presenti su tutto il territorio nazionale, l’incremento del 3 per cento di presenze registrato fino a questo momento rispetto al 2009, i 5 milioni di italiani che hanno deciso di trascorrere le vacanze estive 2010 in agriturismo. Dall’altro, però ci sono carenze nella promozione all’estero sulle quali il governo deve intervenire, ed esiste ancora un fenomeno diffuso di elusione delle regole e di concorrenza sleale che necessita di un controllo adeguato. Gli agriturismi rappresentano una straordinaria forma di promozione del territorio, ed è per tanto evidente quanto sia fondamentale una grande attenzione alla qualità dell’offerta. Come Pd – conclude Cenni – lavoreremo sollecitando da un lato il governo e dall’altro le regioni, per supportare un settore che può rappresentare ancora un consistente sostegno al reddito agricolo ed una bella carta di identità nel nostro Paese”.