Cenni (Pd): “Aziende di design: in grave ritardo gli annunci del Pdl senese”

La deputata: “Milleproroghe insufficiente dopo mesi di promesse, imprese valdelsane a rischio chiusura”

“Sulla modifica al codice della proprietà industriale, che rischia di costringere alla chiusura centinaia di aziende senesi e toscane che producono oggetti di design per arredamento e che danno lavoro, solo nella nostra Regione, ad oltre 2mila persone, per un giro d’affari di circa 200 milioni di euro, il Pdl provinciale è in ritardo di parecchi mesi”. Con queste parole Susanna Cenni, deputata Pd, risponde alla capogruppo del Pdl provinciale Donatella Santinelli, intervenuta nei giorni scorsi sulla stampa locale. “La nuova disciplina sul design è entrata in vigore a settembre 2010 – prosegue Cenni – peraltro con un vero e proprio ‘blitz’ della Lega che ha modificato il testo con il chiaro intento di favorire alcune grandi aziende del nord Italia a danno delle piccole e medie imprese toscane, prevalentemente nella Valdelsa, nell’aretino e nell’empolese. Noi siamo impegnati da mesi per far comprendere al Governo quanto sia necessario rivedere il provvedimento, che rischia di dare spazio ad interpretazioni penalizzanti per le imprese toscane”.

“Già il 4 ottobre 2010 il Pd ha presentato un’interrogazione parlamentare a prima firma di Rolando Nannicini – continua Cenni – e sottoscritta da me e dal collega Franco Ceccuzzi. L’interrogazione chiedeva al Governo di fare chiarezza sull’interpretazione della legge per evitare conseguenze pesanti per interi distretti produttivi, come ad esempio quello valdelsano. Sempre all’inizio di ottobre io, Ceccuzzi e Nannicini abbiamo accompagnato al ministero dello Sviluppo economico (dicastero rimasto, è bene ricordarlo, per molti mesi privo di un titolare), i rappresentanti degli operatori del design. In quell’occasione i tecnici del ministero, consapevoli del pasticcio avvenuto, si impegnavano a lavorare per rivedere la norma, anche inserendo nel provvedimento una proroga necessaria per aggiornare la legge stessa. Peccato che il 23 dicembre la Presidenza del Consiglio, licenziando il ‘milleproroghe’, abbia respinto la modifica. Intanto in Valdelsa si procedeva già ai primi controlli – dice ancora la deputata democratica – e si prendevano i primi pesanti provvedimenti nei confronti di alcune aziende. Nei mesi scorsi sulla questione si sono mossi nei confronti del Governo anche i Comuni della Valdelsa, la Camera di Commercio di Siena, la Regione Toscana”.

“A quanto ci risulta – continua Cenni – anche nel maxiemendamento al milleproroghe il Governo continua a non dare risposte. L’esecutivo ha inserito sì l’emendamento in questione, ma per trovare una mediazione fra i diversi interessi dentro alla maggioranza ha ridotto il periodo di proroga da tre anni a uno, tempo insufficiente tanto a rivedere la norma quanto a consentire alle aziende un inizio di riconversione della produzione. Ora il ‘mille proroghe’ è in discussione al Senato, dove il Pd presenterà un emendamento teso a raccogliere le esigenze del comparto, con i tre anni di proroga indicati proprio dai tecnici. Il Pdl Senese si è svegliato? L’on. Migliori si è impegnato in questa direzione? La cosa non può che farci piacere e anzi ci auguriamo che anche il Pdl al Senato si attivi per la proroga, ma per fare questo occorre che il testo del maxiemendamento venga modificato. Quello che è inaccettabile è però un atteggiamento ritardatario e da paladini del popolo, perché il problema nasce proprio dentro la maggioranza di Governo. Poiché stiamo parlando di una situazione che riguarda le nostre imprese e tanti lavoratori, sarebbe opportuno che tutta la politica si mettesse a lavorare insieme concretamente, nell’interesse del nostro territorio – conclude Cenni -anziché perdere tempo ad annunciare atti salvifici”.

One thought on “Cenni (Pd): “Aziende di design: in grave ritardo gli annunci del Pdl senese”

  1. Grazie di mantenere la vigilanza e la tenacia per proteggere il lavoro che c’è e di fere tutto il lavoro politico che serve trovando ogni modo per costringere chi “governa”a non muoversi solo con gli spot di “atti salvifici.” maria

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