“Le parole del Capo del Corpo forestale dello Stato, l’ingegnere Cesare Patrone di questo pomeriggio in commissione agricoltura confermano purtroppo le nostre preoccupazioni e i danni provocati dalla messa a coltura del mais m810 in Friuli”. Con queste parole Susanna Cenni, deputata Pd e portavoce nazionale Ecodem, commenta il risultato dell’audizione del Capo del Corpo forestale dello Stato, che ha attestato l’avvenuta contaminazione in Friuli nei terreni circostanti ai campi in cui è stato messo a coltura mais m810.
“I campionamenti eseguiti dal Corpo forestale dello Stato – prosegue Cenni – hanno dimostrato che c’è stato inquinamento genetico e che risulta aver raggiunto livelli del 10% . Secondo quanto riferito, il lavoro del corpo forestale sta proseguendo con campionamenti e controlli sui favi degli alveari situati nelle zone limitrofe ai campi messi a coltura”.
“Quanto accaduto – prosegue Cenni – è gravissimo e dimostra quanto fosse indispensabile intervenire prima della fioritura e della raccolta rispettando il decreto Ministeriale. In un Paese che in più occasioni ha visto il pronunciamento del mondo agricolo, dei consumatori, delle regioni, in cui il Parlamento si è espresso in modo unanime, e il Governo ha approvato un decreto per volontà di tre ministri (ambiente, salute, agricoltura) non è tollerabile che le norme e una volontà così chiara vengano aggirate e se a parere del Corpo forestale, risulta necessario che la norma oggi in vigore vada implementa anche per poter fornire alle forze dell’ordine indirizzi più forti e per poter intervenire a tutela dell’agricoltura biologica e convenzionale, dobbiamo lavorare approfondendo questi aspetti”.
“Pur ritenendo chiaro l’intento del decreto di luglio, precisato anche dal ministro Orlando con le sue comunicazioni – conclude Cenni – a questo punto è utile e forse necessario intervenire sulla normativa legiferando ulteriormente e prevedendo sanzioni adeguate, così come risulta evidente che occorre proseguire una forte azione a livello comunitario per restituire agli Stati membri piena autodeterminazione sul tema degli Ogm. A questo punto Parlamento e Governo dovranno provvedere, ed evitare, in ogni modo, che l’evento possa ripetersi in altre realtà italiane. Noi del Pd lavoreremo in quella direzione, ma mi chiedo se, attestato l’avvenuto inquinamento genetico che ha prodotto danni a colture biologiche e convenzionali, non si pone la necessità dei ministeri competenti di intervenire con urgenza per danno ambientale”.
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