“I dati relativi alla nostra provincia e il quadro generale illustrato alle istituzioni locali da imprenditori, rappresentanti delle associazioni sindacali e professionisti confermano quanto il Partito Democratico sta dicendo da tempo e sottolineano la gravità della crisi, ancora molto sentita tanto dalle imprese quanto dalle famiglie”. È il commento di Susanna Cenni, parlamentare senese del Pd, al termine degli stati generali sull’edilizia nella nostra provincia, che si sono tenuti questa mattina a Siena.
“Un momento di approfondimento utile ed opportuno – prosegue la parlamentare Pd – che ha permesso di confrontarsi sulle difficoltà, sulle idee e sulle possibili misure da mettere in campo a livello locale. In più passaggi questa mattina si è fatto riferimento al patto di stabilità che, impegnando gli enti locali a rispettare rigidi vincoli di spesa indipendentemente dalle risorse disponibili in bilancio, di fatto blocca risorse che sarebbe possibile investire, dando respiro all’economia. Nel marzo 2009 fu approvata all’unanimità la mozione del Pd (primo firmatario Dario Franceschini) per rendere meno vincolante il patto di stabilità e consentire maggiore flessibilità nelle spese degli enti locali, soprattutto per la realizzazione di opere pubbliche ed infrastrutture. Si trattava di un’opportunità concreta per rispondere alla crisi economica. Peccato però che il governo abbia fatto retromarcia, disattendendo per l’ennesima volta gli impegni presi e provocando la protesta dei sindaci, compresi, nei giorni scorsi, gli amministratori leghisti” .
“Ho inoltre questa mattina trovato interessanti tutte le riflessioni emerse dagli intervenuti su bioedilizia, efficienza energetica e più in generale green economy , che potrebbero vedere il territorio senese recitare un ruolo primario nel Paese – prosegue Cenni –. Il governo, anche in questa materia, prima ha eliminato e poi parzialmente reintrodotto, seppure con grandi passi indietro rispetto al governo Prodi, il sistema di incentivi collegati al rispetto di specifici standard energetici. Ed ancora dobbiamo tenere in primo piano il tema, cruciale, della sicurezza del lavoro , che vede il nostro Paese scontare un ritardo gravissimo rispetto all’Europa. Il territorio di Siena e provincia anche per le sue straordinarie caratteristiche – conclude Susanna Cenni – si sta cimentando con i numeri della crisi indicando possibili risposte. Le istituzioni locali stanno facendo la loro parte, adesso si attendono risposte concrete dalle politiche del governo nazionale”.
mercoledì 21 aprile 2010
pongo all’attenzione dei lettori e dell’on- Susanna Cenni il comunicato stampa che la Federcaccia nazionale ha appena emesso a seguito del pronunciamento della camera sulla nuova legge comunitaria in materia venatori.
un saluto a tutti
COMUNITARIA: PASSA L’ART. 43. FIDC: “UN PRIMO PASSO, MA NON CI BASTA”
Dopo una lunga discussione e fra pressioni di ogni genere, la Camera dei Deputati ha approvato l’articolo 43 della legge comunitaria. Il testo accolto dall’assemblea è talmente diverso da quell’art. 38 del Senato dal quale eravamo partiti e presenta tali pesanti limitazioni – nessun anticipo di stagione venatoria, un posticipo che non supera la prima decade di febbraio e altre – che anche volendo leggerlo come una prima apertura a una concezione europea della legislazione venatoria italiana non possiamo in ogni caso esserne soddisfatti.
Lo consideriamo un’altra occasione persa dal nostro Paese per fare un passo avanti deciso in una materia che solo da noi – e anche quest’ultimo episodio ne è testimone – è condizionata da isterismi e ideologie sconosciute altrove.
Ci dispiace constatare che la campagna di disinformazione e il clima di avversione nei confronti della caccia e dei cacciatori degli ultimi tempi hanno portato la maggioranza dell’aula a condividere e approvare un articolo che, se consente di modificare i calendari, certo stravolge lo spirito stesso della norma comunitaria.
Federcaccia è oggi ancora più convinta della assoluta necessità di procedere celermente con la modifica della 157/92 per giungere a una riforma complessiva della legge sulla caccia che, lo ripetiamo ancora una volta, non è più rimandabile.
Come già dichiarato più volte, per Federazione Italiana della Caccia è assolutamente necessario il recepimento della Direttiva Uccelli e della sua Guida Interpretativa; la riammissione dello storno fra le specie cacciabili; la creazione di osservatori regionali indipendenti; l’applicazione del regime di deroghe per motivi diversi da quelli sanciti dall’art. 9 lettera a) e che comprenda quindi il rispetto delle cacce tradizionali.
Auspichiamo adesso una fattiva e concreta collaborazione fra tutte le parti interessate, comprese le forze ambientaliste più mature, confidando che abbiano il coraggio di isolare chi, ben lontano da un reale interesse per la fauna e l’ambiente, nel contrasto all’attività venatoria cerca solo legittimazione politica e visibilità.
Da parte sua, Federazione Italiana della Caccia continuerà a portare avanti come sempre il proprio impegno a favore dei cacciatori, fino a quando non vedrà soddisfatte le proprie legittime richieste.
Ufficio Stampa Federazione Italiana della Caccia – 21 aprile 2010