Cenni (Pd) lotta alla contraffazione: “Tenere alta la guardia e supportare al massimo gli strumenti di contrasto. Proseguire pressioni verso l’Europa per le norme su “Made in”

“In tempi di crisi chi sottrae risorse e posti di lavoro con malaffare e compromettendo il buon nome del Made in Italy e lo sforzo di tanti imprenditori che hanno scelto qualità, etica  e trasparenza, deve essere fermato e perseguito senza se e senza ma e con maggior severità”. Questo il commento di Susanna Cenni, capogruppo Pd nella commissione di indagine sulla contraffazione, sull’operazione della Guardia di Finanza condotta tra le Marche e la Toscana, che ha portato al sequestro di oltre 140mila capi di abbigliamento contraffatti.

“La notizia dimostra, ancora una volta – spiega Cenni –  l’esistenza di un sistema di controlli che sta presidiando e che va reso ancora più efficace. Il peso di questo fenomeno criminale è caratterizzato da una rete fitta, con tante figure compiacenti e spesso, come vediamo anche in questo caso, locali. Un quadro che ci impone di non abbassare la guardia, per migliorare le nostre risposte, attivando strumenti più efficaci e aggiornando le normative in modo da dare ancora maggior supporto all’azione di contrasto messa in campo dalle forze dell’ordine e ai modelli locali di coordinamento”.

“Solo poche settimane fa – prosegue la deputata –  la commissione  parlamentare di inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria commerciale ha ribadito proprio a Prato questo impegno anche davanti alla procura che ha coordinato l’operazione di due giorni fa, che ha coinvolto gli agenti della Gdf anche di Ancona e Lucca e che ha portato anche alla denuncia di tre persone, tra cui un imprenditore pratese. Istituzioni e forze dell’ordine, che ancora una volta desidero ringraziare, devono continuare a lavorare in stretta sinergia per mettere in atto azioni di contrasto e di prevenzione: dallo snellimento delle procedure amministrative, al miglioramento dell’integrazione delle banche dati fino alla modifica di alcune norme penali.

“La Commissione parlamentare  – conclude Cenni – sta lavorando in questa direzione e continuerà a farlo a tutela del Made in Italy e della qualità dei nostri prodotti. Ma anche a sostegno delle filiere etiche e trasparenti su produzione e lavoro, a supporto di tutte le iniziative di tracciabilità, autocertificazione e cercando di fare pressioni affinché a livello Ue si varino le norme attese sul “Made in”.

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