Cenni (Pd): Ogm, no ad atti contrari alla volontà delle Regioni e dei cittadini

Interrogazione della deputata democratica: “Gravissimo se il Ministro Galan scavalcasse la competenza delle Regioni”

“E’ vero che il Governo intenderebbe esercitare una sorta di potere sostitutivo per adottare le linee guida sulla coesistenza fra colture tradizionali e ogm, che le Regioni hanno invece stoppato? Perché si ignora la richiesta della clausola di salvaguardia, avanzata dalle Regioni all’unanimità?”. Lo chiede Susanna Cenni, deputata democratica in commissione agricoltura alla Camera, con un’interrogazione a risposta immediata presentata nei giorni scorsi e rivolta al ministro Giancarlo Galan. “Qualche giorno fa – spiega Cenni – il ministero dell’agricoltura ha inviato una circolare alla Presidenza del Consiglio e alla Conferenza Stato-Regioni, nella quale segnala come la Commissione europea abbia invitato i singoli Stati ad adottare quanto prima le regole per la coesistenza delle coltivazioni tradizionali e biologiche con quelle geneticamente modificate. Ricordiamo al ministro che si tratta di una facoltà, e che l’orientamento comunitario riconosce ai singoli Stati la libertà di regolamentare, limitare e anche vietare l’utilizzo di organismi geneticamente modificati, sia per ragioni legate ai rischi di contaminazione accidentale delle colture, sia per tutelare produzioni agricole di qualità. Ma soprattutto gli ricordiamo che le Regioni italiane si sono pronunciate chiaramente ed unanimemente per l’esercizio della clausola di salvaguardia – dice Cenni – ispirata al principio di precauzione per la salute dei cittadini e dell’ambiente”.

“Grave l’ipotesi dell’esercizio del potere sostitutivo”. “Nella circolare ministeriale – continua la deputata democratica – si parla appunto di esercizio del potere sostitutivo dello Stato nei confronti delle Regioni, per superare lo stallo che da mesi vede contrapposto il ministro da una parte e i governatori dall’altra, senza distinzione fra centrodestra e centrosinistra. Un’ipotesi, quella dell’esercizio del potere sostitutivo, che sarebbe grave perché ancora una volta scavalcherebbe la competenza delle Regioni, ribadita anche dalla Corte costituzionale, su una materia delicata sulla quale è opportuno invece cercare la più ampia condivisione possibile”.

“Cittadini contrari agli ogm”. “In varie occasioni – dice Cenni – le Regioni italiane si sono dette contrarie agli ogm e all’unanimità hanno chiesto a Galan di rappresentare in sede europea le ragioni dei consumatori e le giuste istanze delle associazioni e del mondo agricolo in difesa della salute, contro eventuali rischi di contaminazione genetica e a sostegno del nostro agroalimentare di qualità. Il ministro sa bene che molte Regioni italiane hanno predisposto o stanno predisponendo atti e normative per dichiarare i loro territorio ‘liberi da ogm’. Così come la stragrande maggioranza delle associazioni agricole, della pesca, dei consumatori e delle associazioni ambientaliste ha in più occasioni rappresentato la contrarietà agli ogm di grandissima parte dei cittadini italiani. Il ministro non può pensare di rappresentare a Bruxelles i propri convincimenti personali piuttosto che la volontà del Paese, che ad oggi vede un chiaro orientamento contrario all’utilizzo di ogm. Ogni atto che vada in altra direzione – conclude la deputata toscana – sarebbe mera e inutile arroganza, dannosa per la nostra agricoltura”.

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