Cenni(Pd): “Manovra socialmente iniqua, i tagli colpiranno anche in terra di Siena ”

“Lunedì la manovra arriva alla Camera e anche nelle Terre di Siena sentiremo il peso e i costi di una Finanziaria che considero socialmente sbagliata, iniqua, in ritardo e confusa, perché priva delle necessarie misure destinate alla crescita e allo sviluppo”. Con queste parole Susanna Cenni, deputata toscana del Pd alla Camera commenta le ripercussioni che la manovra, recentemente approvata dal Senato, avrà sul territorio senese. “Sarà durissima, e purtroppo gli effetti colpiranno lavoratori, consumatori e commercianti.  In molti, nelle piazze e sulla stampa locale in questi giorni hanno parlato di contrazione dei consumi dovuti al calo del potere di acquisto di famiglie e pensionati.  Lo ha ricordato Massimo Vita, presidente dell’Unione italiana ciechi di Siena, nel corso della manifestazione della Cgil del 6 settembre scorso e anche durante il decennale della Pubblica Assistenza a San Rocco a Pilli, la storica associazione di volontariato ha denunciato le gravi conseguenze che la nuova finanziaria infliggerà soprattutto ai ceti disagiati”.

Non c’è risanamento senza sostegno alla crescita. ”La manovra è un vero e proprio attentato all’economia dei nostri territori – continua Cenni – in quanto, a regime, come fanno notare Federconsumatori e Adusbef comporterà una perdita di 2.031 euro annui a famiglia. A pagare saranno i soliti noti, vale a dire le famiglie a reddito fisso e i pensionati e come fa notare un recente studio di Coop ci sarà un calo del 7% del potere di acquisto. L’aumento dei prezzi porterà a una raffica di rincari che riguarderanno gran parte degli ambiti della nostra vita quotidiana e che secondo la Confcommercio e la Confconsumatori di Siena si stimano intorno ai 200 euro a famiglia. Un salasso che porterà a una contrazione dei consumi e degli investimenti, visto che questa manovra non contiene nessuna misura in grado di rilanciare l’economia e lo sviluppo”.

Su abolizione delle Province, approssimazione e demagogia. “La manovra – prosegue Cenni – continua a essere profondamente squilibrata anche a danno degli enti locali. Personalmente non condivido affatto Il ddl che dice addio alle Province e considero questo modo di procedere sbagliato e approssimativo. Anche in queste settimane abbiamo avuto più di una dimostrazione del ruolo che la Provincia ricopre a sostegno dell’economia locale, delle politiche ambientali ed energetiche. E’ evidente che occorre una revisione di competenze e livelli istituzionali, ma non si fa tracciando una riga. Lo trovo tanto più inaccettabile alla luce della decisione del Senato di alleggerire, fino a ridurli all’osso, i tagli per i parlamentari/professionisti. Credo, al contrario, che occorra un riordino del sistema istituzionale, da raggiungere attraverso un percorso di riforma delle competenze e delle funzioni che riduca le spese, ma che non tagli i servizi essenziali per i cittadini quali asili, mense, trasporti e assistenza. ”.

Il prezzo maggiore pagato dalle donne. “I costi e le ingiustizie più alti – continua Cenni – saranno pagate ancora una volta dalle donne. A causa dello slittamento dell’età pensionabile e a seguito del feroce abbattimento dei tagli su assistenza e servizi sociali le donne italiane saranno oggetto di una nuova stagione di disuguaglianze. “Da lunedì il Pd tenterà ancora una volta di modificare queste scelte, con la consapevolezza che l’irrigidimento con il quale si è chiuso al Senato porterà quasi certamente al voto di fiducia anche alla Camera – conclude Cenni – l’allarme resta alto, in palio c’è la ricostruzione di un Paese in grande difficoltà e profondamente fermo nella crescita. Gli enti locali, le donne sono la linfa per l’organizzazione della vita di ogni comunità, non possiamo permettere che senza nessun nesso logico tra costi e benefici, si perdano preziose occasioni per avvicinare i cittadini alle istituzioni e dialogare con esse, alimentando la forma più squisita e preziosa di democrazia che è quella partecipata”.

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