In settimana è arrivata la risposta all’interpellanza urgente che avevo presentato a Giulia Bongiorno e Luigi Di Maio, per chiedere di attivare un tavolo di confronto tra la Regione Toscana e il Governo, per capire come valorizzare e salvaguardare le professionalità che già operano all’interno dei Centri per l’impiego della Toscana. La riposta del sottosegretario Michele Geraci mi ha lasciato insoddisfatta, visto che mentre la Regione Toscana si conferma essere un’amministrazione all’avanguardia per la riorganizzazione dei Centri per l’impiego e le politiche attive per il lavoro, dal Governo non è arrivato nessun contributo fattivo per la tutela dei tanti lavoratori che da anni svolgono un fondamentale lavoro di supporto e rafforzamento nella gestione della rete regionale dei Centri per l’impiego. La Regione Toscana, infatti, ha annunciato la prossima pubblicazione dei primi bandi per l’assunzione di 700 persone per Centro per l’impiego da qui al 2021. Sempre dalla Regione Toscana, per mano del presidente Enrico Rossi, era stata inviata una lettera ai Ministri, in cui si chiedevano di studiare forme e strumenti utili alla tutela dei lavoratori che già da anni lavorano, sotto forma di convenzione, nei Centri per l’impiego della regione. Lettera a cui non è mai giunta una risposta. Anche in Aula, il sottosegretario Michele Geraci, si è limitato a ricordare le norme di legge, senza prendere alcun impegno per riconoscere e salvaguardare le professionalità che da oltre 10 anni lavorando nella rete regionale. Non sorprende un comportamento così evasivo, nonostante una posizione unanime di tutti i gruppi consiliari, che nelle scorse settimane avevano unanimemente chiesto in Toscana di studiare una soluzione. Evidentemente le forze di maggioranza non parlano lo stesso linguaggio in Toscana e a Roma.
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