#Territorio: la cerca del tartufo è patrimonio UNESCO

La notizia è di alcuni mesi fa, ma in fase pandemica non fu possibile celebrarla in modo adeguato. Adesso invece, finalmente, la “Cerca e cavatura del tartufo in Italia” sono stati iscritti nel patrimonio immateriale dell’Unesco: è un riconoscimento importante, ottenuto dall’intero movimento che ruota intorno al tartufo italiano.

Nelle scorse settimane ho partecipato a Roma, insieme ad alcuni parlamentari e diversi sindaci, alla cerimonia con cui la sottosegretaria alla Cultura, Lucia Bergonzoni, ha consegnato l’attestato ufficiale al presidente dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo, Michele Boscagli.

Questo grande risultato arriva dopo anni di lavoro incessante delle associazioni, con lunghe interlocuzioni con gli uffici Unesco del Ministero della Cultura, e premia il grande lavoro, la convinzione, la passione, la capacità di tenere assieme comunità, competenze, conoscenza. È un risultato che riconosce una pratica antica, un patrimonio fatto di sapere custodito e tramandato nel tempo, incentrato sulla profonda comprensione dell’ambiente naturale e dell’ecosistema e sul rapporto simbiotico tra uomo e cane.

 

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