Rimuovere gli ostacoli che impediscono di raggiungere una piena parità di genere nella vita sociale, culturale ed economica; costruire un sistema coerente di azioni per promuovere l’imprenditorialità femminile e conciliare la vita con il lavoro e valorizzare il ruolo delle associazioni e formazioni sociali che intervengono in questo specifico settore. Sono questi gli obbiettivi della legge sulla cittadinanza di genere approvata nei giorni scorsi dal Consiglio regionale toscano con voti favorevoli dei gruppi di centrosinistra e i voti contrari del centrodestra.
Per rappresentare l’ampia gamma dei saperi femminili sarà istituita presso la commissione regionale Pari opportunità una specifica banca dati. Saranno archiviati e resi disponibili i curricula delle donne che lavorano o risiedono in Toscana, con le loro esperienze scientifiche, culturali, artistico, professionali. La banca dati favorirà così la divulgazione delle competenze femminili che possono essere oggetto di designazioni o nomine da parte dei soggetti competenti. Sempre in tema di nomine è previsto che le proposte di designazione in organismi disciplinati esclusivamente dalla normativa regionale siano un numero di nominativi pari per entrambi i generi, pena l’inammissibilità. Il Piano regionale per la cittadinanza di genere sarà lo strumento principale di programmazione ed indicherà obbiettivi e priorità di intervento.
Le Province, a livello territoriale, svolgeranno un ruolo di promozione e di coordinamento dei progetti per conciliare vita e lavoro, che potranno essere presentati dai circondari, dagli enti locali, dalle categorie economiche e sociali, dalle associazioni. Le politiche regionali per le pari opportunità saranno valutare in uno specifico bilancio di genere, che ne analizzerà impatto e criticità, anche ai fini della successiva programmazione. Per l’integrazione del complesso delle politiche sarà istituito un tavolo regionale di coordinamento. L’Irpet nel proprio programma istituzionale dovrà predisporre uno specifico rapporto sulla condizione economica e lavorativa delle donne. Sono previste altre iniziative sul fronte della comunicazione, in collaborazione con il Corecom.
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