Come si vota il 25 settembre

Domenica 25 settembre si vota, in un’unica giornata, con i seggi aperti dalle 7 alle 23. Bisogna presentarsi al seggio, come sempre, muniti di documento di identità e tessera elettorale. Per la seconda volta, dopo il 2018, si voterà purtroppo ancora con la legge elettorale cosiddetta Rosatellum e con due novità assolute; per la prima volta potranno votare al Senato tutti coloro che avranno compiuto 18 anni (mentre prima bisognava averne 25); inoltre, per effetto della legge sulla riduzione del numero dei parlamentari, si eleggeranno 400 deputati (invece che 630) e 200 senatori (invece che 315).

Il Rosatellum è un sistema misto. Parte dei seggi viene assegnata con i voti ottenuti nei collegi uninominali che seguono il metodo maggioritario: ogni partito o coalizione presenta un solo candidato (nel nostro collegio Enrico Rossi alla Camera e Silvio Franceschelli al Senato) e viene eletto il più votato di tutti. I seggi restanti sono spartiti, invece, con le preferenze che risultano dai collegi plurinominali, in cui viene eletto un numero di candidati proporzionale ai voti ricevuti da ogni lista o coalizione. La legge elettorale è la stessa sia per la Camera dei Deputati che per il Senato e la sua impostazione si riflette inevitabilmente sulla scheda elettorale che troveremo alle urne. I candidati saranno quindi divisi in collegi uninominali e collegi plurinominali.
Il meccanismo di voto non è però immediato.

Dunque, come si vota?

È importante che sulla scheda si esprima il voto solo sul simbolo del Pd. Qualora il voto fosse espresso sul candidato, infatti, non ci sarebbe una attribuzione diretta al PD, ma una distribuzione tra i partiti alleati.

Se si barra il nome del candidato all’uninominale, infatti, il voto sarà distribuito in modo proporzionale a tutte le liste che lo sostengono, mentre se si sceglie di barrare il simbolo del partito, con a fianco la lista bloccata dei candidati, i voti saranno distribuiti in maniera proporzionale in base al risultato raggiunto dal partito a livello nazionale, per la Camera, e regionale, per il Senato. Ovviamente, più voti prende un partito, più parlamentari ha possibilità di eleggere.

Chiaramente non è possibile il voto disgiunto, quindi non si potrà indicare un nome all’uninominale e poi scegliere una lista che è in un’altra coalizione.

Vi chiedo quindi di esprimere un voto direttamente sul simbolo del Partito Democratico come indicato nel facsimile.