#DavidRossi: dalla Commissione d’inchiesta un contributo importante

I mesi scorsi sono stati caratterizzati dai lunghi e complessi lavori della Commissione d’inchiesta sulla morte di David Rossi: lo scorso lunedì, in un’audizione fiume lunga quasi 10 ore, abbiamo ascoltato gli esperti dei corpi speciali dei Carabinieri e del team di medicina legale che ci hanno illustrato gli esiti della cosiddetta “maxi perizia” che avevamo loro affidato, con la richiesta di rispondere ad una sessantina di quesiti specifici. Quella stessa relazione – quasi mille pagine di analisi, valutazioni, ricostruzioni – è stata presentata martedì alla stampa.

Non doveva essere, quella perizia, un punto d’arrivo ma piuttosto un nuovo tassello utile alla nostra lunga ricostruzione, un valido strumento che ci aiutasse a rispondere a molti dei quesiti emersi. Senza entrare nel merito delle valutazioni, credo che il lavoro dei Carabinieri dei nuclei specializzati e del gruppo di esperti della medicina legale ci abbia consegnato per alcuni aspetti parole definitive: ad esempio sulle modalità di quello che loro stessi hanno definito un “gesto non auto-conservativo”, quindi sgombrando il campo dalle ipotesi che David Rossi fosse privo di sensi e fosse stato gettato dalla finestra da terze persone, e ancora su altri temi come l’orologio, i fari delle auto nel vicolo, le mail e le telefonate dopo la morte. Su altri aspetti, d’altronde, rimangono i dubbi come per alcune lesioni non compatibili con la caduta.

Adesso il tempo di questa Commissione è necessariamente finito, anche se non erano finiti i lavori: presenteremo una relazione finale e mi auguro che i dubbi che restano potranno essere sciolti da altri organi in altre sedi. Tutta la nuova documentazione sarà, infatti, trasmessa alle procure. Voglio comunque sottolineare la competenza, la professionalità, l’attenzione per ogni dettaglio e lo spirito di collaborazione con il quale queste perizie sono state svolte: ai Carabinieri, alle Università e a tutti gli esperti coinvolti va un ringraziamento sincero.

Io mi sento di dire che la Commissione ha lavorato con serietà ed ha portato un contributo importante a questa vicenda. Personalmente ho cercato, come tutti, di dare il mio contributo cercando sempre di ricordare, a me stessa e agli altri, che stiamo parlando della morte di David Rossi, di un uomo stimato, e della vita e degli affetti di tante altre persone che meritano sensibilità, rispetto e nessuna strumentalizzazione.

[credit: l’immagine di copertina, relativa ai rilievi dei RIS a Siena, è dell’Agenzia Impress]