Con Gianni, perché la sinistra deve avere il coraggio di costruire una strada riconoscibile e utile all’Italia #belloedemocratico

Quando questa avventura è iniziata nessuno avrebbe scommesso su  quel 40% di consensi ottenuto da Gianni Cuperlo nei congressi di circolo, sulla vittoria a Milano, Napoli, Genova in altre grandi città, come a Siena, Poggibonsi .

Ho ancora ben presenti le battute che mi sono sentita dietro dopo aver annunciato la mia scelta: “Non è adatto, non sa bucare il video, ma non vedi che vanno tutti con Renzi, resterai in minoranza…e poi D’Alema ecc…”

Gianni non è conosciuto dai più. Ha trascorso buona parte del suo impegno dietro le quinte, studiando, approfondendo, curando elaborazione, pensiero e scrivendo.

Chi lo conosce bene sa che questa immagine di uomo che sorride poco, un po’ freddo non lo rappresenta. E’ infatti oltre che un uomo colto e molto preparato, persona molto ironica, pronta, attenta, disponibile all’ascolto e al confronto. Conosco Gianni da molti anni, ma ho iniziato un percorso con lui proprio con la nascita del Pd, quando insieme ad alcune e alcuni altri, abbiamo sottoscritto un documento sul tema della laicità, dei diritti civili e della democrazia.

Il Pd nasceva con grande entusiasmo, ma poco si approfondiva  il suo profilo culturale. Cosa ci teneva insieme? Quali erano i fondamentali di quella coraggiosa comunità? E ancora, oltre a mettere insieme due forze politiche con la loro storia, quanto avrebbero contato le esperienze e le culture femministe, laiche, ambientaliste, civiche?  Lo scrivevamo. E quei nodi sono poi venuti al pettine. Penso al tema del fine vita, alla fecondazione assistita, alle unioni tra persone dello stesso sesso, penso alla differenza di genere. Alcuni se ne sono andati dal Pd, altri hanno più volte mostrato le valigie pronte proprio per le differenze profonde su questi temi.

Temi per me tutt’altro che trascurabili. Temi e valori identitari, non aggirabili con l’approccio del “..ma anche..”, contenuti che ci avrebbero invece richiesto un confronto proprio tra le nostre differenze per produrre sintesi più avanzate, proprio perché, noi siamo il Pd.

Da allora ho condiviso con lui riflessioni, dubbi, anche molte critiche al Pd che vedevamo non evolversi come avremmo voluto. Sono nate stima e amicizia. Sono tra coloro che avevano chiesto a Gianni di candidarsi alla guida del Pd nel 2009. Non ha voluto farlo, ha preferito continuare a mantenere il suo profilo low, e io continuo a pensare che abbia fatto allora un errore.

Oggi ha ascoltato le sollecitazioni di tanti e si è messo a disposizione. Lo ha fatto in un contesto assai più sfavorevole. Lo ha fatto mettendosi a disposizione di un progetto di cambiamento profondo prima di tutto del Pd, ma per cambiare il Paese.

Ha cominciato attraverso un confronto molto aperto, sottoponendoci primi materiali: cosa è accaduto in questi decenni, perché la crisi, la marginalità della sinistra dentro alle ragioni della crisi, il bisogno di affermare un modello culturale fortemente alternativo, il bisogno di rilanciare il valore e la bellezza dell’impegno politico e di una comunità politica. Il partito come strumento utile che si reimmerge con umiltà e con maggiore nettezza delle proprie scelte nella società, in un Paese che ha grandi potenzialità sulle quali investire per tornare a crescere, un paese “bello e democratico”, quello che vogliamo costruire attraverso un Pd che torna a vincere.

Poi la mozione. Le scelte nette: la messa al centro della dignità delle persone, la povertà, il lavoro, la formazione, le donne, le giovani generazioni, la sostenibilità ambientale. Il partito. Il noi al posto dell’io. La comunità al posto di un uomo solo al comando.

Tra pochissimi giorni si terranno le primarie per la scelta del nostro segretario. Gianni Cuperlo, Matteo Renzi, Pippo Civati sono già la faccia nuova del Pd. Ed è un volto che mi piace fatto di competenze, linguaggi nuovi, freschezza, di cui c’è profondamente bisogno. E’ un volto di cui potremo tutti essere fieri dal 9 in poi. Per adesso la mia scelta di donna di sinistra sta con i valori e il sentire che hanno accompagnato la mia storia e il mio percorso, e quindi sta con Gianni e con il suo progetto. Un progetto che intende essere esigente con le politiche del governo, soprattutto con l’esigenza di creare lavoro.

Alla vivace presenza televisiva, e alla prontezza con le battute, preferisco la profondità.  Nel suo progetto trovo la mia libertà femminile, i valori della laicità, della differenza di genere, del lavoro e di un nuovo modello di sviluppo.  E lì che trovo il senso di un rinnovato progetto collettivo in cui i segretari possono anche passare, ma la comunità resta.

Fino a domenica sera sarò al lavoro per Gianni Cuperlo, e inviterò tutti a votare per lui, a sostenere il suo progetto, per un futuro #belloedemocratico e da lunedì mattina, come tutti, sarò al lavoro per il Pd.

Susanna

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