È calato il sipario sulla XIII edizione del Congresso Mondiale delle Famiglie. Un evento che ha visto un preoccupante protagonismo di forze di estrema destra nazionali e internazionali, oltre alla partecipazione del Ministro dell’Interno, del Ministro per la Famiglia e del Ministro dell’Istruzione, e a un Patrocinio di Stato che non avrebbe dovuto esserci. Un appuntamento che per i suoi contenuti ha riportato indietro le lancette della civiltà, dei diritti civili e della libertà femminile. Le donne italiane hanno invaso Verona con i loro contenuti e con la loro differenza culturale e politica. E ha fatto bene il Pd, sin dal primo istante, a schierarsi a fianco di quella mobilitazione. La famiglia non è gerarchia, ma comunità di affetti, indipendentemente dalla sua forma e dall’orientamento sessuale di chi la compone. Per questo è giusto parlare di famiglie e non di famiglia. Ogni famiglia deve essere il luogo in cui donne e uomini, ragazze e ragazzi siano messi nella condizione di realizzarsi liberamente. L’onda rosa di Verona, la straordinaria mobilitazione delle donne di questi mesi, i cortei, i flash mob, gli atti nelle istituzioni, anche quell’asse trasversale di giovedì scorso alla Camera, dimostrano che non si tratta solo di dettagli, ma di civiltà, di democrazia, di dignità, di libertà. Libertà, sì. E la liberta femminile non è negoziabile.
Aderisci anche tu alla petizione ‘Con le persone, con le famiglie’ del Pd, clicca qui.