Si è chiusa in commissione di inchiesta, con l’approvazione della relazione, l’indagine sul distretto produttivo di Prato che mi ha impegnato in qualità di relatrice. E’ iniziato dal novembre 2014 un lavoro di analisi, ascolto, di definizione di indirizzi utili che a questo punto abbiamo trasmesso alla Camera. Prato non è un distretto qualunque. Rappresenta uno snodo del movimento nazionale ed europeo del pronto moda, nonché un tassello di riferimento per l’attività di contraffazione cui concorrono le manifatture cinesi, come è emerso anche la scorsa settimana da un gigantesco sequestro avvenuto a Roma.
La visita a Prato e le numerose audizioni ci hanno permesso di incontrare e ascoltare istituzioni locali e regionali, le imprese e le parti sociali di un distretto produttivo che abbraccia tre province toscane (Prato, Pistoia e Firenze) e che nella provincia di Prato opera con oltre 7 mila imprese e quasi 35 mila addetti. Adesso la relazione approvata in commissione, con voto unanime, arriverà alla Camera per la discussione in Aula. Ci sono spunti importanti per la Camera, per il Governo e per il Pd, che infatti sta lavorando ad una proposta di legge in materia di contraffazione che confronterà da settembre a dicembre nei principali distretti italiani.