“In questi giorni sono numerosi i segnali di allarme sulla condizione dei braccianti nei ghetti di varie realta’ italiane. Lo hanno fatto i sindacati del settore agricolo della Cgil, chiedendo ai ministri del lavoro, dell’agricoltura, della salute, di intervenire, lo ha fatto Marco Omizzolo con un suo recente articolo sulla situazione delle comunita’ Sikh nell’agropontino”. Lo dichiara Susanna CENNI, vice presidente della commissione Agricoltura di Montecitorio e responsabile Agricoltura del Pd. “Mentre giustamente le norme varate impongono a tutti noi comportamenti, distanze, prescrizioni in termine di igiene e distanze, e un protocollo per la sicurezza nei luoghi di lavoro che imponga ai luoghi di lavoro per i lavoratori distanze di sicurezza e utilizzo di Dpi, uomini e donne che lavorano nei campi, vivono in condizioni igieniche precarie, senza acqua corrente e spesso con difficolta’ di lingua rischiando di ammalarsi e di contribuire alla nascita di nuovi focolai nei ghetti in cui sono costretti tutt’ora a vivere”. Per CENNI “e’ urgente che assieme a prefetture, regioni ed enti locali si mettano a disposizione strutture con situazioni di igiene accettabili ed istruzioni in piu’ lingue sui comportamenti da adottare per evitare il contagio ed esplosione della malattia. E’ necessario che assieme al proseguimento della battaglia contro sfruttamento e Caporalato, non si abbandonino a situazione di grande rischio in questo momento esseri umani che contribuiscono alla produzione agricola nazionale cui abbiamo chiesto di non fermarsi per rifornire tutti noi di beni alimentari. Non dimentichiamoci dei campi e delle vite umane che vi lavorano”, conclude.
