Correre, senza inciampare

La notizia che ha dettato l’agenda, quantomeno mediatica della settimana, è stata quella del record di disoccupazione raggiunto dal nostro Paese. A febbraio 2014 la disoccupazione in Italia sale e il tasso si assesta al 13 per cento. Quella giovanile, che riguarda le persone tra i 15 e i 24 anni, è pari al 42,3 per cento. Renzi, in visita a Londra, ha definito quel dato “sconvolgente”. Uno sconvolgimento che non gli ha impedito di sottolineare come il percorso delle riforme debba andare avanti “come un rullo compressore”.
Lavoro, fisco, legge elettorale, titolo V. Le riforme sono davvero fondamentali per rilanciare il Paese, e questa settimana sarà cruciale per l’arrivo del DEF con il quale capiremo definitivamente dove il Governo reperirà le risorse necessarie al Cuneo fiscale ecc,  ma da sole  basteranno per ricreare quella sintonia profonda con il paese che il Pd deve recuperare attraverso un forte reinsediamento nei territorio e tra le difficoltà vere della quotidianità. E’ normale che ci sia un dibattito sui contenuti delle proposte. Legge elettorale, lavoro. Il dibattito che si sviluppa intorno a questi temi può essere uno stimolo positivo al confronto e alla voglia, del Pd, di essere protagonista del cambiamento del Paese. Penso, per esempio alla discussione sul tema del lavoro e al decreto legge Poletti. Decreto che è un assaggio del Jobs act e che inserisce due modifiche: taglio di alcuni vincoli ai contratti di assunzione a tempo determinato e riduzione degli obblighi burocratici per le aziende che assumono un giovane apprendista.  Quel decreto arriverà in discussione nei prossimi giorni, e  su alcuni punti andrà migliorato perché il rischio immediato potrebbe essere di un mero incremento della precarietà e non dell’occupazione.
Io credo che su questi, come su tutti gli altri punti relativi alle politiche per l’occupazione, sia necessaria una discussione concreta, che a dire il vero e già iniziata questa settimana proprio con il ministri Poletti.
Il confronto su questo, così come sugli altri temi, deve farci assumere la consapevolezza che, per vincere la sfida del cambiamento, serve il contributo di tutto il Pd. Renzi, per andare avanti, ha bisogno del sostegno di un partito unito e dinamico, libero dagli strascichi di un congresso che, è bene ricordarlo, è finito. Io ho sempre avuto riserve sulla corrispondenza tra la figura del premier e quella del segretario e l’accelerazione dell’ascesa al governo di Renzi lascia aperto il problema e mi a me conferma le iniziali riserve. Un problema serio.
In questa fase, dobbiamo provare a lavorare seriamente per tenere il passo della sfida di Renzi e del suo Governo, e contemporaneamente rilanciare un partito moderno, ma presente e coeso, pur nel pluralismo, perché non possiamo esaurire il nostro compito nelle politiche di Governo. Queste considerazioni riguardano purtroppo anche Siena. Le primarie sono state un passaggio importante, ma lo spettacolo che abbiamo dato in alcuni territori ben poco decoroso. Esibizioni muscolari, scontri personali o tra cordate non servono ne  pd, alla sua credibilità  e tantomeno a territori che stanno vivendo ben altri problemi.
Avremo presto le elezioni amministrative e le elezioni Europee. Il contesto politico internazionale è stato scosso, negli ultimi giorni, dalla debacle socialista alle comunali francesi (il Ps ha perso 155 città)e dal conseguente indebolimento, a poco più di un anno dal suo insediamento, di Hollande., con la pericolosa crescita di forze antieuropee e populiste.
Affinché  questa non sia la prova generale per un successo diffuso di questi movimenti il 25 maggio, c’è da correre. il Pd, insieme alle forze democratiche e progressiste europee deve lavorare sodo con una campagna elettorale incisiva e determinata che sappia riavvicinare l’Europa ai problemi concreti delle persone, e che sappia rimettere in discussione alcuni vincoli finanziari che oggi rischiano di uccidere ogni minimo segno di ripresa.
Si. C’è da correre. Con responsabilità ma anche con trasparenza. Con lealtà ma anche con la legittimità di contribuire a cambiare in meglio quanto non convince pienamente. Anche per questa ragione e per contribuire ad aprire una fase nuova del Pd sabato 12 sarò a Roma all’incontro convocato da Gianni Cuperlo, un’incontro aperto che già si preannuncia essere molto partecipato anche da tanta società civile.
Si può fare. Si può dimostrare che il pd merita la fiducia dei cittadini, con le idee, con le persone, con i fatti, con la sobrietà e la serietà dei nostri comportamenti personali. E, come dice il buon Bruce Springsteen..”we are born to run…”

Susanna

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