Le ragioni per dire no a Quota 100:
1.È una misura sperimentale che dura solo tre anni e che costa ben 21 mld nel triennio
2.Non abolisce la Fornero che infatti rimane perfettamente in vigore per chi non ha i requisiti di quota 100 (62 anni di età e 38 di contributi)
3.Si rivolge solo a pensionati che possono permettersi una riduzione in misura permanente della pensione, poiché chi va in pensione con quota 100 versa meno contributi, con conseguente riduzione dell’importo e beneficia per più anni del trattamento pensionistico
4.Nessuna misura per i lavoratori precoci che hanno iniziato a lavorare a 15/16 anni e che hanno 41 e più anni di contributi e che dovranno attendere di andare in pensione, mentre altri con meno anzianità contributiva e 62 anni di età, potranno andare in pensione prima di loro
5.Penalizza i lavoratori che hanno fatto lavori gravosi e usuranti che meritano di andare in pensione prima, senza penalizzazioni
6.Esclude le donne. Si rivolge, infatti, soprattutto ai lavoratori uomini, che hanno potuto beneficiare della continuità contributiva e lavorativa
7.Il costo di quota 100 peserà fortemente sui giovani per i quali non è previsto nessun intervento in prospettiva e che non andranno a sostituire i lavoratori pensionati, nemmeno nel pubblico impiego, considerato il blocco delle assunzioni per tutto il 2019
8.Opzione donna e Ape sociale vengono prorogate solo per un anno
9.Pagheranno questa misura i pensionati con assegni superiori a 1500 € lordi, a cui con il nuovo blocco delle indicizzazioni si torna a mettere le mani in tasca