Pochi minuti fa Walter Veltroni ha pronunciato il suo ultimo intervento da parlamentare. Lo ha fatto con stile e con livello, auspicando che in questa aula tornino i grandi temi, il rispetto reciproco anche tra idee profondamente lontane, augurando al Paese la forza, le idee, gli uomini e le donne capaci di condurre una rivoluzione democratica e di ridare a questo Paese la parola Futuro. Bell’intervento, emozionante e appassionato, un intervento che ha seguito quello della Lega, che ha iniziato citando la profezia Maya ed ha concluso riferendosi a Babbo Natale. Purtroppo non è una battuta. Si tratta dell’ultima seduta di Montecitorio. Monti nel pomeriggio si recherà da Napolitano, e si dimetterà concludendo la storia di questa delicata XVI legislatura. In questi anni il ruolo del parlamentare è stato fortemente mortificato dai ripetuti voti di fiducia imposti sia da parte del centrodestra che dalla necessità di sostenere il Governo Monti anche su provvedimenti non condivisi. Adesso si apre una fase nuova che spero possa portare alla vittoria del centrosinistra alle prossime elezioni politiche. Dobbiamo impegnarci affinché Pierluigi Bersani sia il prossimo Presidente del consiglio e che con lui il centrosinistra possa governare il nostro Paese mettendo in campo rigore nelle politiche pubbliche, una nuova stagione in cui etica e moralità nei comportamenti e nella politica facciano la differenza, un tempo in cui equità, proposte per una crescita sostenibile e politiche per il lavoro siano al primo posto.
Penso a un governo a fianco delle donne, delle giovani generazioni che si sentono senza futuro, penso ai più deboli, penso alle imprese che non hanno bisogno di essere assistite, ma accompagnate con politiche adeguate e con tempestività nei pagamenti. Penso a un salto di qualità nella riorganizzazione dello Stato e delle autonomie. Per fare in modo che il nostro progetto Paese si realizzi abbiamo scelto di promuove un percorso di partecipazione e di consegnare la parola agli elettori attraverso le primarie anche per la scelta dei parlamentari. E’ doveroso, soprattutto con una legge pessima come il Porcellum, le liste bloccate e una distanza pesante tra cittadini e istituzioni, accettare una sfida che è soprattutto il segno e la volontà di tutti i democratici di avvicinare nuovamente i cittadini ai loro rappresentanti. Sarà la direzione provinciale a scegliere ufficialmente la lista dei candidati, intanto ho trasmesso la mia scelta di candidarmi agli organismi di partito, e quindi mi sottoporrò alla valutazione degli elettori. In questi giorni ho avuto modo di confrontarmi con tante persone e ho avvertito attorno a me un affetto e una fiducia, che mi incoraggiano a proseguire. Non è stato piacevole essere considerata una “nominata” e anche se ho mantenuto un rapporto vivo e stimolante con la mia terra, oggi sento come indispensabile il bisogno di consentire agli elettori una scelta e una valutazione e sento inoltre il dovere di dare un’idea diversa da quella che si è sedimentata nell’immaginario comune. Lo faccio con serenità, investendo sui valori e sulle relazioni costruite in tanti anni di impegno politico e istituzionale. L’appuntamento con le primarie di domenica 30 dicembre è una partita che intendo giocare non a livello personale, chi mi conosce sa quanto sia lontana da un’idea di leadership personale, e quanto invece creda nella leadership collettiva, nei luoghi e nei momenti della partecipazione. Questo e’ il mio terreno, nessuno si aspetti da me toni elevati, urla, la ricerca della rissa, preferisco ricordare la definizione che volle darmi alcuni anni fa Claudio Martini, dicendo che apprezzava la mia “pacata determinazione”. E’ così. Se mi metto in gioco è per un investimento collettivo. Posso portarci competenze e le esperienze che ho potuto acquisire, le relazioni che ho potuto e saputo costruire, ma è per un progetto collettivo che riguarda la mia parte politica, la terra in cui vivo e l’Italia prima. Credo che rappresentare un territorio significhi essere in grado di creare relazioni con gli amministratori, gli iscritti del partito e tutta la società civile in modo da intercettare le competenze e intervenire attraverso gli atti legislativi. In questa competizione sono consapevole di non essere il nuovo, ma credo di poter affermare con onestà che sono una persona poco avvezza ai circoli ristretti o agli accordi sottobanco.
Le primarie si svolgeranno tra pochi giorni e anche se i tempi sono veramente ridottissimi, vorrei comunque condividere con voi un piccolo rendiconto di mandato, dove oltre a trovare una sintesi del mio lavoro, potranno trovare spazio i primi ragionamenti sul dopo, su quello che vorrei fosse una nuova proposta di partecipazione, collaborazione e coinvolgimento tra eletti e territorio. Credo nella laicità, nella democrazia paritaria, nella promozione di un sistema economico basato sui principi della sostenibilità e dell’equità. Credo nel ruolo dei partiti e nel valore della società organizzata. Credo che chi si trovi ad avere ruoli pubblici debba ispirarsi, in ogni sua azione, alla trasparenza. Voglio propormi raccontando quello che ho fatto, anche se i tempi mortificano l’ambizione di una campagna costruita sul confronto e l’ascolto. In questi quasi cinque anni di attività parlamentare decine e decine sono stati gli incontri con Ministeri, dirigenti, addetti al lavoro per aiutare imprese, cittadini, enti locali e per dare visibilità a problemi e prospettive. Se sarò eletta rinnoverò il Patto per Siena aggiornando gli impegni sulle grandi questioni territoriali (dalle infrastrutture ai contenziosi tra amministrazioni e Stato), c’è la scommessa di Siena Capitale della Cultura, c’è da concludere la battaglia a tutela delle nostre imprese dell’arredamento penalizzate dalle norme sul diritto di autore, c’è da seguire la situazione delle imprese in crisi, dal camper all’edilizia, dal commercio alla ricerca biomedicale; c’è la situazione del pubblico impiego, a partire dalle incertezze che oggi i miei colleghi della Provincia stanno vivendo, dalla Banca e i suoi lavoratori, fino alla chiusura degli uffici postali e ai trasporti pubblici. Ma ci sono grandi questioni nazionali che riguardano anche Siena: dall’agricoltura all’economia verde e all’investimento contro il dissesto idrogeologico e il consumo di suolo; dalla democrazia paritaria a un rilancio strategico degli investimenti nel sapere, nella formazione, nella cultura e nella ricerca. Ora però è giunto il nostro momento, il Pd esce più forte dall’esperienza delle primarie per la scelta del leader. Le consultazioni ci hanno dimostrato che quando la buona politica mette in campo tutte le sue buone doti di guida della società i cittadini rispondono con una grande partecipazione. Un tema che sarà importante approfondire e coltivare anche al di là della sola scelta dei candidati. L’auspicio è che per il territorio senese si possano eleggere due rappresentanti. Con convinzione mi rimetto in moto al servizio del cambiamento con “pacata determinazione”.
Grazie Susanna,quello che vorrei riuscire a fare in questi giorni è proprio trovare le parole giuste per superare quel senso di scoraggiamento e di sfiducia che impedisce a tante persone che ci sono vicine. di credere in un futuro che dipende dalle nostre scelte di oggi. La tua “pacata determinazione” ci aiuta!