“Dal governo tanti specchietti e poche allodole in materia di caccia”

“Niente fatti e molto gioco al rialzo, che ha ridato voce a posizioni anticaccia e a contrapposizioni ideologiche che pensavamo appartenere ad altre epoche. Si rischia, così, di mettere in crisi il dialogo tra associazioni venatorie, agricoltori e ambientalisti moderati, che si stava faticosamente costruendo in molte regioni d’Italia. Forse oggi anche i cacciatori dovrebbero fare un primo bilancio per verificare quante delle tante promesse ricevute dal centrodestra, ed in modo particolare da alcuni “alfieri”, si sono realizzate”. Lo dice Susanna Cenni, parlamentare del Pd e membro della commissione agricoltura alla Camera, nell’editoriale pubblicato sul numero di giugno di Caccia Più, da oggi in edicola.

“Questa è la maggioranza – scrive Cenni – che vuole stravolgere la legge quadro sulla caccia con una proposta che ha avuto solo il merito di scatenare “tanti nemici e poco onore”, con un testo impregnato di eccessi e provocazioni inutili ed invise ai cittadini; è il governo che licenzia il federalismo, ma anche quello che, per la gestione faunistica, non restituisce alle Regioni le tasse pagate dai cacciatori allo Stato centrale; è il governo che, sull’introduzione dello storno nell’elenco delle specie cacciabili, non è riuscito a produrre alcun risultato. E’ la maggioranza che implode di fronte all’art 16 della Comunitaria, che parla con tante e differenti voci: quella di Berlato, quella del duo Carrara-Vetrella, quella della componente animalista del sottosegretario Francesca Martini e del Ministro Michela Brambilla. Quella, infine, del senatore Franco Orsi. E’ la maggioranza che vuole cambiare la 157, ma si rifiuta di presentare la relazione sulla sua attuazione”.
“Il Pd – prosegue Susanna Cenni – ha condotto una compatta battaglia in Parlamento contro l’insano tentativo di stravolgere il senso dell’art 16 della Comunitaria 2008. Siamo giunti allo stralcio di quell’articolo e, di conseguenza, di tutti gli emendamenti voluti dalla Lega e da alcuni parlamentari del centrodestra. Restano aperti problemi che non abbiamo risolto con Bruxelles, ma meglio lo stralcio di un pasticcio che avrebbe portato al caos sui calendari venatori. Un altro stop è arrivato dal Tar del Lazio, che ha annullato il decreto del Ministro Prestigiacomo, perché non conforme alla direttive europee”.

“Da lunedì – chiude la parlamentare – la campagna elettorale sarà conclusa e la caccia al voto dei cacciatori potrà cessare. Forse dall’8 giugno sarà possibile ridare spazio e voce al buon senso e alla responsabilità; ai nuovi amministratori delle Province che hanno le competenze più vicine ai territori in materia venatoria; alla ripresa del lavoro di quel prezioso tavolo degli stakeholder, cui il Pd guardava con attenzione; a quel mondo della caccia responsabile, legata al territorio, dialogante, che ho avuto modo di conoscere in questi anni. Un mondo ben diverso da quello narrato da Orsi e compagni di maggioranza”.

3 thoughts on ““Dal governo tanti specchietti e poche allodole in materia di caccia”

  1. Per chi lavora in una ricostruzione vedere che ancora le basi non sono rinforzate, equivale ad prendere atto che c’è ancora molto da lavorare, e certamente per chi tiene al suo lavoro, è un grosso dispiacere, del resto però chi non passa dall’inferno non può godersi il paradiso, e il paradiso verrà perchè io confido nella vittoria del bene sul male.

    cordiali saluti

  2. Almeno combatterete affinchè le nafandezze del ddl Orsi non vengano approvate…la situazione attuale è già terribile e drammatica e atroce, con molte Regioni(soprattutto del Nord) che se ne fregano persino delle leggi europee facendo ogni anno regali ai cacciatori, consentendo lo sterminio di specie protette per divertimento, quasi sempre piccoli uccelli!Siamo diventati la vergogna dell’Unione Europea per tutti gli animali protetti che facciamo massacrare dai cacciatori!
    Si dovrebbe fare battaglia in ogni consiglio regionali contro queste folli proposte di legge, invece no!
    Esse passano quasi sempre inosservate!!Non c’è nessun bisogno di modificare la legge attuale, già ora i cacciatori fanno il bello e il cattivo tempo e ottengono tutto quello che vogliono, con molti consigli regionali pronti a soddisfare ogni loro orrenda richiesta!
    E poi ci si stupisce se siamo stufi dei cacciatori, se non ne possiamo più, se pensiamo malissimo di loro??

  3. Ecco l’ennesima nefandezza!!
    http://www.animalieanimali.it/ln_articolo.asp?serie=204&novita=44461
    20 luglio 2009 – Il Consiglio regionale del Veneto il 22 luglio si appresta ad approvare una legge urgente per consentire la caccia agli uccelli protetti mentre sul tema della crisi e del lavoro continua a latitare.
    Il 7 luglio scorso la IV Commissione consigliare della regione Veneto ha approvato un progetto di legge sulla caccia in deroga che da la possibilità per i cacciatori di uccidere addirittura specie di uccelli protetti nel resto d’Italia e d’Europa.
    Le specie protette risultano complessivamente ben undici: Storno, Fringuello, Prispolone, Pispola, Piviere dorato, Frosone, Gabbiano reale, Cormorano, Tortora dal collare, Verdone e Peppola.
    Il 22 luglio prossimo il Consiglio Regionale del Veneto ha come primo punto all’ordine del giorno questa legge voluta addirittura dalla Giunta Regionale.
    “Torna di scena la regalia di fine estate – ha commentato Andrea Zanoni presidente della LAC veneta e portavoce del CPV – fatta sulla pelle degli uccelli protetti ed alle spalle dei cittadini rispettosi delle leggi.
    PDL e Lega del Veneto, sfidando la Commissione Europea ed il TAR del Lazio che già hanno condannato queste leggine annuali (Cf. comunicato 22/04/09 in allegato), si stanno prodigando per consentire alla frangia più estremista dei cacciatori veneti di sparare praticamente a tutto quel che si muove.
    In questo periodo di crisi per tutti questa maggioranza invece di legiferare a favore dei disoccupati, delle famiglie in difficoltà attanagliate dalla crisi, delle migliaia di cittadini in cassa integrazione, pensa solo a farsi campagna elettorale in vista delle prossime elezioni regionali violando le più elementari norme europee di tutela della natura.
    Questa maggioranza ha perso ormai ogni senso di misura e ogni percezione dei problemi reali della comunità del Veneto arrivando addirittura al punto di dichiarare questa legge “ urgente ai sensi dell’articolo 44 dello Statuto” mentre per la crisi non fa nulla.
    Se la legge verrà approvata faremo di tutto per contrastarla in ogni sede rendendo di dominio pubblico questo affronto ai cittadini onesti, cittadini che rischiano di pagare le pesanti sanzioni che la Corte di Giustizia Europea prima o poi farà pagare all’Italia per la violazione delle direttive comunitarie.”

    BASTAAAA SIAMO STUFIIIIII!!!!

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