#DecretoEmergenze Agricole: “Finalmente una risposta per gli olivicoltori di Calci”

 

Un decreto confuso quello approvato dall’aula il 17 aprile (il decreto-legge 29 marzo 2019, n. 27) che doveva intervenire sulla crisi del latte ovino in Sardegna e sulla crisi olivicola pugliese, nel quale sono entrati tanti altri temi sino quasi a trasformarlo in un provvedimento omnibus. Risorse recuperate con un emendamento del relatore per interventi sul Salento (300 milioni in due anni), copertura per un solo anno per i lavoratori restati senza occupazione a causa della Xylella, niente per le gelate di Emilia Romagna, Piemonte e Lazio. Qualche timido passo in avanti sulla determinazione dei prezzi, qualche recupero, anche grazie ai nostri emendamenti sulle richieste delle Regioni. Il dato per i nostri territori più rilevante riguarda le risorse per gli olivicoltori colpiti dal l’incendio della montagna pisana. Infatti, nel corso dell’esame in Aula, è stato approvato l’emendamento, sottoscritto da tutte le forze politiche, che stanzia due milioni di euro a titolo di ristoro per la produzione perduta a favore degli olivicoltori colpiti dall’incendio del settembre 2018 nei comuni della Provincia di Pisa, Calci, Vicopisano e Buti. Nei giorni scorsi la commissione agricoltura ne aveva iniziato l’esame ma non chiuso sulla copertura del l’emendamento a mia firma, che chiedeva uno stanziamento di 5 milioni. Emendamento che ho puntualmente ripresentato in Aula. Al mio testo si sono aggiunti gli emendamenti anche della maggioranza con richiesta di due milioni. Cifra su cui si è raggiunta una intesa di tutte le forze politiche. È stata una lunga battaglia, iniziata con la missione della commissione agricoltura, poi proseguita con la risoluzione approvata all’unanimità in commissione. Finalmente, dopo gli interventi di Regione Toscana ed EELL, è arrivato un primo intervento finanziario anche dallo Stato che consentirà agli olivicoltori colpiti dagli incendi del settembre 2018 di avere un minimo di ristoro per la produzione perduta. Non tutto è risolto ma è un segnale dovuto a chi ha scelto di mantenere la sua attività in un territorio non semplice, garantendo un presidio ambientale fondamentale.

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