Progetto di bilancio della Camera dei deputati per l’anno finanziario 2011.
(Doc. VIII, n.8)
ORDINE DEL GIORNO
La Camera premesso che: negli ultimi mesi si è imposto con una forza inedita nella società civile, anche a fronte dell’aggravarsi della crisi economica e finanziaria, dei tagli alla spesa pubblica e delle loro pesanti ricadute sulla disponibilità delle famiglie, una giusta domanda di riduzione dei costi della politica e di funzionamento delle istituzioni;
il Parlamento ed i singoli parlamentari devono per primi rispondere a quella domanda con una immediata serie di interventi, nell’ambito delle proprie dirette competenze, che siano prova di senso di responsabilità e di coerenza, nella certezza che anche il governo, gli organi costituzionali, le regioni, gli enti locali e gli altri organi dello Stato, faranno la propria parte, per equiparare il nostro Paese agli standard europei, in una vera e propria «Maastricht dei costi», condivisa con le altre maggiori democrazie;
negli ultimi anni è stato comunque compiuto, in particolare dalla Camera, uno sforzo significativo di contenimento dei propri costi, per i deputati, i dipendenti e i servizi amministrativi, che ha portato a un risparmio complessivo di oltre 300 milioni negli ultimi sei anni, risparmio conseguito attraverso la riduzione degli emolumenti ai parlamentarti di circa il 25 per cento, il blocco del turn over, il taglio del 5 e 10 per cento delle retribuzioni più alte dei dipendenti in attuazione di quanto previsto dal decreto legge n. 78 del 2010, e una serie di misure di contenimento delle spese generali di funzionamento;
il progetto di bilancio deliberato dall’Ufficio di Presidenza rafforza questa sforzo, proseguendo sulla linea di rigore che aveva caratterizzato il bilancio interno triennale 2010-2012;
ribadito che:
un decisivo impulso per ogni azione che voglia incidere in radice sul tema dei costi della politica e ricreare anche così un rapporto di fiducia tra Istituzione parlamentare e cittadini non possa prescindere da interventi che modifichino la cornice istituzionale e riqualifichino il ruolo del parlamentare e ciò potrà derivare solo da un’azione riformatrice complessiva a livello istituzionale per la quale appare necessario l’avvio, sin dall’immediata ripresa dopo la pausa estiva, dell’esame dei progetti di legge già depositati riguardanti:
riduzione del numero dei parlamentari;
legge elettorale per Camera e Senato;
norme riguardanti le incompatibilità del ruolo di parlamentare con l’appartenenza ad altre assemblee elettive e con i corrispondenti incarichi di governo;
attuazione dell’articolo 49 della Costituzione per introdurre regole sulla vita interna dei partiti e sul loro finanziamento;
considerato che:
per quanto riguarda il profilo più specifico dei costi di funzionamento della Camera dei deputati, occorre continuare nella politica di razionalizzazione e riduzione delle spese già da anni intrapresa,
impegna, per le rispettive competenze, l’Ufficio di Presidenza e il Collegio dei Questori, a procedere, nell’ambito della sfera di autonoma determinazione ad essi riservata dal Regolamento della Camera, all’adozione di ulteriori iniziative che – in coerenza con gli indirizzi di riforma già adottati dall’Ufficio di Presidenza nella riunione del 21 luglio scorso – contribuiscano al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
1) allineamento agli standard europei del trattamento economico dei parlamentari e dei servizi messi a loro disposizione per lo svolgimento delle loro funzioni;
2) superamento, dall’inizio della prossima legislatura, dell’attuale istituto del vitalizio, con l’introduzione di un nuovo sistema contributivo;
3) introduzione del contributo di solidarietà proporzionato ai diversi importi dei vitalizi in corso;
4) previsione di una trattenuta a carico dei deputati, analoga a quella già prevista per l’Assemblea, in caso di assenze ai lavori di Commissione, ai sensi dell’articolo 48-bis del Regolamento della Camera;
5) introduzione di regole di trasparenza relative alla corresponsione del rimborso delle spese per il rapporto eletto-elettore, attualmente previste, dividendo l’importo del predetto contributo tra una quota a titolo forfettario ed una corrisposta solamente a fronte della presentazione di giustificativi (spese inerenti l’attività parlamentare, contratti con i collaboratori);
6) continuazione della razionalizzazione e della riduzione degli spazi destinati ad uffici per i deputati e dei servizi logistici messi a loro disposizione;
7) riduzione delle spese di viaggio dei deputati, anche attraverso l’introduzione di un tetto massimo annuale per l’utilizzo di biglietti aerei;
8) revisione dei prezzi di tutti i servizi a disposizione dei deputati, dal ristorante alla barbieria, adeguandoli ai normali prezzi di mercato o valutando una soppressione di tali servizi;
9) drastica riduzione dell’uso di documenti cartacei sostituendoli, ove possibile, con documenti elettronici;
10) conseguimento di un ulteriore taglio dei costi della Camera anche attraverso il blocco delle assunzioni, il congelamento degli aumenti contrattuali per il personale dipendente in coerenza con quanto avvenuto per il pubblico impiego, l’ulteriore razionalizzazione degli immobili e la limitazione delle esternalizzazioni e delle consulenze;
11) pubblicazione sul sito internet della Camera dei deputati del bilancio integrale delle risorse a carico del bilancio della Camera comunque messe a diretta disposizione dei singoli deputati nonché delle retribuzioni delle figure apicali e dei responsabili dei servizi e degli uffici dell’amministrazione della Camera, in coerenza con quanto già avviene nella pubblica amministrazione.
9/Doc. VIII, n. 8/49. Franceschini, Ventura, Maran, Villecco Calipari, Amici, Boccia, Lenzi, Giachetti, Quartiani, Rosato.
Brava Sig.ra Cenni Susanna, questo è quello che ci si aspetta il popolo, una piccola nota se me
lo consente, riguardo il punto 10 dell’ordine del giorno sopra scritto e parlo per esperienza diretta, riguardo al
pubblico impiego e cioè i comuni fanno credere al popolo che attraverso la privatizzazione e
l’eliminazione dell’impiego pubblico, si ottiene un servizio più qualificato ed efficiente e molto meno
costoso, non è così, perchè chi gestisce il servizio sono le cooperative, che come amministratore
hanno un prestanome e come effettivi “”PADRONI”” hanno o consiglieri o assessori della
maggioranza del momento, chiaramente questi personaggi vivono nel “” SOTTOBOSCO”” e
in questo modo il servizio al contribuente o popolo, viene a costare il DOPPIO a scapito dell’efficacia,
però il popolo è contento, perchè vede privatizzati i servizi e secondo loro, sono più efficienti,
mentre in realtà è l’esatto contrario, infatti si dà un estremo POTERE al politici di turno, perchè ad
EGLI si devono rivolgere i futuri operai della cooperativa e quindi il clientelismo ha una lunga vita,
infatti il politico che dà i nominativi è il DIO VIVENTE, però a differenza del pubblico impiego, che
creava una stabilità per chi ne beneficiava, ora aumenta il precariato, infatti sono assunzioni a
termine, a scapito dei lavoratori ed a VANTAGGIO del politico che li fà assumere, che consolida il
suo futuro elettorato, spero di essere stato chiaro ed ancora una volta, chi avesse bisogno di
ulteriori spiegazioni a causa del mio scritto non chiaro, il mio cellulare è 3385076941
Adriano Marracino