DI MAIO PRIMA DELLA LEGGE DI BILANCIO…E DOPO

 

MENO TASSE, PIU’ QUALITA’ DELLA VITA

ANSA – 23 GENNAIO

Un calo delle aliquote per tutti gli scaglioni di reddito degli italiani, con una manovra che costerebbe circa 3,5 miliardi di euro. Le ha illustrate il candidato premier Luigi Di Maio a Porta a Porta. Il M5s intende innalzare la no tax area fino a un reddito imponibile di 10mila euro, estendibile fino ai 26mila euro per chi ha figli.

NON C’E’

ANSA 28 FEBBRAIO 2018

“Il vero problema è il costo del lavoro. Abbassiamo il costo del lavoro e non i diritti del lavoratore per far costare di meno il contratto. Le coperture le abbiamo tutte nel programma: 30 miliardi di euro ce li andiamo a prendere dagli sprechi degli oltre 800 miliardi di euro del Bilancio dello Stato, 30 miliardi all’anno che possiamo tagliare secondo i tecnici assunti dagli altri governi. Questo lo possiamo fare entro la prima legge di bilancio“.

NON C’E’

ANSA – 14 MARZO 2018

“Abbiamo previsto un dimezzamento dell’Irap per tutte le imprese, che vale circa 12 miliardi, e l’introduzione di un incentivo strutturale all’occupazione giovanile”.

NON C’E’

Investimenti pER MILIARDI E MILIARDI

ANSA – 10 DICEMBRE 2017

“Il Movimento 5 Stelle ha pronto un piano di investimenti da 100 miliardi di euro che si concentrerà sulla messa in sicurezza del territorio, su edilizia scolastica e piccole opere pubbliche. Sono queste opere quelle che migliorano immediatamente la qualità di vita delle famiglie, come abbiamo visto nel mantovano dove i ponti lungo il Po sono a rischio e avrebbero bisogno di manutenzione costante. Non vogliamo opere dai costi altissimi e che non servono ai cittadini. La Tav Verona-Padova è inutile”.

NON C’E’

ANSA – 25 GENNAIO 2018

“Per abbassare il debito bisogna fare degli investimenti anche in deficit aiutando l’unico settore che crea lavoro, che sono le imprese, gli esercizi commerciali, i professionisti. Per tagliare il debito possiamo tagliare fino a 50 miliardi di sprechi ma anche investimenti in deficit in settori ad alto moltiplicatore Se supereremo il tetto del 3% o staremo sotto questo lo si vedrà in base a quanto saremo in grado di recuperare dal taglio agli sprechi”.

NON C’E’

ANSA – 1 FEBBRAIO 2018

“Non dobbiamo avere paura di parlare di investimenti in deficit, per me vanno fatti in accordo con la commissione Ue solo per quelli ad alto moltiplicatore: infrastrutture e energia, con un programma che ragiona fino al 2050″.

NON C’E’

ANSA – 8 GIUGNO 2018

“Il Mezzogiorno, il Sud come piace chiamarlo a me, la mia terra, riparte se prima di tutto ridiamo investimenti a questa area del Paese, gli investimenti devono passare per le rinnovabili, per il turismo, per le infrastrutture, per una migliore qualità della vita”.

NON C’E’

UNA BANCA PUBBLICA PER GLI Investimenti

ANSA – 22 DICEMBRE 2017

”La nostra sfida è creare una banca pubblica per gli investimenti, cominciare a ragionare come gli altri Paesi europei. In Francia, in Germania ci sono banche pubbliche che danno mutui e crediti alle aziende. Se le banche private non vogliono farlo, facciano le banche private” ha affermato il vicepresidente alla Camera, Luigi Di Maio, a termine di una visita in alcune aziende della zona industriale di Acerra.

NON ESISTE

REDDITO DI CITTADINANZA

ANSA – 2 NOVEMBRE 2017

“La vulgata dei salotti buoni banalizza il nostro reddito di cittadinanza. Non dicono, però, che con questa misura in una famiglia in difficoltà con due figli di 14 anni entrano 1.950 euro al mese“.

ANSA – 22 GENNAIO 2018

“Il reddito di cittadinanza non darà soldi a chi vuol stare seduto sul divano: dovrà, per il breve periodo in cui avrà il contributo, formarsi e dare 8 ore di lavoro gratuito allo Stato. Dal secondo anno il reddito di cittadinanza inizia a scalare, perché la persona viene reinserita nel mondo del lavoro”. Le coperture? “Prenderemo 17 miliardi dalla spesa improduttiva e dalla tassazione sul gioco d’azzardo e sui concessionari autostradali”, spiega Di Maio.

ANSA – 11 LUGLIO 2018

“Uno degli obiettivi principali del Governo è l’istituzione del reddito di cittadinanza, che non consideriamo una misura assistenziale, ma una misura economica. Non è un sussidio di povertà o sopravvivenza”, ma un “volano che spinge il soggetto a ritornare nel mondo del lavoro”.Con l’introduzione del reddito di cittadinanza “almeno un milione di persone cercherà lavoro“. Lo ha detto il ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico, Luigi Di Maio, presentando le linee guida dei suoi dicasteri al Senato, spiegando che grazie al circolo virtuoso determinato dal provvedimento “si attiveranno risorse per 19 miliardi” che contribuiranno a finanziare la misura negli anni successivi.

Ad oggi è stato creato esclusivamente un Fondo con uno stanziamento di soli 6 miliardi aggiuntivi rispetto a quanto stanziato per il REI (per un totale di 9 miliardi)

SUPERARE LA LEGGE FORNERO

ANSA – 15 DICEMBRE 2017

“La legge Fornero la vogliamo superare, partendo dai lavori usuranti, mandando in pensione prima loro. Poi vogliamo abolirla gradualmente e totalmente, attingendo dalle risorse delle pensioni d’oro e da 50 miliardi di euro di sprechi del bilancio dello Stato”. Lo ha detto Luigi Di Maio a Radio anch’io, su Radio Rai1. L’età per la pensione di vecchiaia, ha spiegato, “tornerebbe a quella in vigore prima della legge Fornero, a 65 anni”. “La legge Fornero – ha osservato il leader di M5s – fu fatta per ridurre il debito pubblico, che invece è continuato ad aumentare “.

Ad oggi le pensioni d’oro non sono state tagliate e non esistono 50 miliardi di tagli agli sprechi. Per “quota 100” è stato creato solo un fondo con uno stanziamento di  7 miliardi

Pensione di cittadinanza: mai più sotto i 780 euro

ANSA – 2 FEBBRAIO 2018

“Il primo punto del nostro programma è la pensione di cittadinanza per integrare le ‘minime’ fino a 780 euro e fino a 1.170 per le coppie. I pensionati sono i nuovi poveri e sono un ammortizzatore sociale per i figli e i nipoti, che in questo momento stanno scivolando sempre di più verso la soglia di povertà assoluta”.

Nella legge di bilancio è stato creato solo il Fondo per il reddito di cittadinanza volto a introdurre nel nostro ordinamento il reddito e la pensione di cittadinanza con una dotazione pari a 9 miliardi di euro annui a decorrere dal 2019 (risorse in parte destinate al potenziamento dei centri per l’impiego e al finanziamento di ANPAL Servizi S.p.A.). Il testo, però, nell’individuare espressamente l’istituto del reddito di cittadinanza6 , non fornisce elementi sulle pensioni di cittadinanza.

AIUTARE LE FAMIGLIE CON FIGLI

ANSA – 27 NOVEMBRE 2017

“L’altro punto importante sono le famiglie; chi fa figli in questo paese non ha nessun supporto dallo Stato. Siamo l’ultimo paese per nascite, la Francia è il secondo Paese in Europa per nascite ma l’Italia è il primo paese per desiderio di fare figli. Bisogna avviare una serie di misure di assistenza alla famiglia per cui quando hai un figlio lo Stato ti aiuta anche per comprare i pannolini, anche per pagare la baby-sitter e con corsie preferenziali per sanità e istruzione. Prenderemo il modello francese e lo applicheremo all’Italia per le politiche alla famiglia”.

ANSA – 18 GENNAIO 2018

“Ho avuto il piacere di incontrare il @ForumFamiglie e condivido il #pattoXnatalita’. Parliamo della famiglia, il primo pilastro della nostra societa’. Ispiriamoci al “modello Francia”: 20 miliardi alle famiglie con figli”. Lo scrive in un tweet il candidato premier M5S Luigi Di Maio.

Hanno solo prorogato il bonus bebe’ (con il decreto fiscale) e voucher asili nido (portandolo 1.500 euro annui) previsti dai governi PD. La Carta della Famiglia, una delle più importanti novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2016, che consente l’accesso a sconti sull’acquisto di beni o servizi, ovvero a riduzioni tariffarie concesse dai soggetti pubblici o privati che intendano contribuire all’iniziativa, è stata riservata solo agli italiani. Grazie ad un emendamento del PD, Il congedo parentale obbligatorio per i padri è stato confermato ed è stato elevato a 5 giorni.

PIU’ RISORSE PER LA SANITA’

ANSA – 5 OTTOBRE 2017

“Sulla sanità pubblica è indispensabile invertire la rotta degli ultimi governi: bisogna assolutamente aumentare il finanziamento. I partiti stanno riducendo l’incidenza della spesa sanitaria sul Pil al di sotto della soglia vitale del 6,5%: siamo già sul baratro, solo noi possiamo fermarli e tornare alla media europea“.

ANSA – 11 FEBBRAIO 2018

“Non sopporto più la favola di una sanità pubblica inefficiente che andrebbe riformata o addirittura privatizzata. La verità è che la classe politica ha ferito a morte un servizio sanitario pubblico e universalistico che era ai primi posti nel mondo per efficacia ed efficienza. E nei prossimi anni si prepara ad infliggere il colpo di grazia a causa del blocco del turnover. Il Movimento 5 Stelle al governo invertirà la rotta rifinanziando il fondo sanitario nazionale, assumendo 10.000 unità di personale tra medici e infermieri“.

Il finanziamento del Fondo per il sistema sanitario nazionale ha confermato lo stanziamento già previsto per il 2018 (114.435        Miliardi) l’incremento è previsto solo per il 2020 (+2 miliardi) e 2021 (+1.500 miliardi). E niente assunzioni di medici come comparto sanità.  Manca l’anagrafe vaccinale nazionale. Non hanno abolito i superticket (promessa del contratto)

ANSA – 8 GIUGNO 2018

“La sanità deve avere manager non nominati dalla politica. Io voglio andarmi a curare in un ospedale, dove il direttore deve ringraziare il suo curriculum e non un politico per stare lì. La rimetteremo in piedi la sanità così”. In bilancio non c’è niente di nuovo. E’ rimasto il decreto Madia che interviene sulla disciplina riguardante il conferimento degli incarichi di direttore generale, di direttore amministrativo e di direttore sanitario, nonché di direttore dei servizi socio-sanitari, ove previsto dalla legislazione regionale.

SMANTELLARE LA “BUONA SCUOLA”

ANSA – 17 GENNAIO 2018

“La riforma Renzi non ha nulla di buono. La smantelleremo partendo proprio da quelle misure che hanno trasformato la scuola in un’azienda: i super-poteri ai presidi, la chiamata diretta dei docenti, il bonus premiale e la card formazione per i docenti che è più una mancetta elettorale”. “La prima cosa che faremo sarà aumentare le risorse per l’istruzione: nel medio termine vogliamo arrivare al 10,2% del Pil, in linea con la media europea”, afferma Di Maio secondo il quale i programmi M5S “di spesa sociale, istruzione compresa, saranno finanziati da un lato con i tagli agli sprechi e alle spese inutili che si annidano nel bilancio pubblico e dall’altro con il maggiore gettito fiscale che il nostro piano di investimenti produttivi produrrà anno dopo anno”.

ANSA – 5 FEBBRAIO 2018

“La buona scuola è l’ultima riforma indecente. Invece di fare una nuova riforma eliminiamo quella sulla buona scuola”.

ANSA – 7 FEBBRAIO 2018

“La scuola è stata massacrata dalle riforme. Servono gli Stati Generali della scuola non nuove riforme. Sono state fatte per la scuola quattro riforme in pochi anni ma ora, prima di tutto, la scuola vorrei rifinanziarla“.

Ci sono in tutto 200 milioni di tagli al settore istruzione. Bussetti esulta perché dopo giorni di battaglie ne ha ottenuti 40. Noi invece ci chiediamo dove siano finiti gli altri 160. E dove siano finiti gli slogan di grillini e leghisti che in campagna elettorale promettevano di investire miliardi su scuola, università e ricerca. Nulla di tutto questo si ritrova in legge di bilancio. Solo qualche marchetta qua e là e pochi spiccioli a fronte di ingenti tagli.