Un anno fa molti di voi si sono mobilitati per le mie primarie. Abbiamo discusso, con alcuni ci siamo conosciuti, e durante i nostri incontri mi sono presa alcuni impegni. Insieme abbiamo avviato un percorso che ha previsto incontri dopo il voto e dopo alcuni passaggi difficili e importanti che hanno riguardato la vita politica e istituzionale del Paese. Tra le cose che abbiamo deciso insieme c’è la volontà di far nascere un’Agorà, come luogo e metodo di scambio e costruzione di proposte. Un percorso che inaugureremo sabato 25 gennaio nel corso dell’incontro “Dire, fare…e non smettere di pensare”, per affrontare insieme i temi della partecipazione, la rappresentanza e il rapporto tra eletto ed elettore. Credo che rappresentare un territorio significhi essere in grado di creare relazioni con gli amministratori, gli iscritti del partito, ma anche compiere un salto di qualità nella relazione con tutta la società civile, in modo da intercettare le competenze e intervenire attraverso gli atti legislativi. Ho vissuto in prima persona la difficoltà di essere eletta con una legge pessima e vivo costantemente la relazione con il territorio dentro un ibrido: deve ancora essere il partito che organizza gli incontri ? Sei tu, eletto che devi farlo, auto organizzandoti? Si pecca di disinteresse o di protagonismo? E allora vorrei che insieme provassimo a declinare questo rapporto e a rispondere ad alcuni interrogativi: cosa ci si attende da chi sta in un’istituzione? Come ci si relazione costantemente innovando nei metodi, intervenendo anche tempestivamente con la rete. come ci si può sentire coinvolti, partecipi? E il partito, i partiti, la rappresentanza altra, il rapporto tra forze politiche, istituzioni, movimenti? Le domande che sono già emerse sono tante…proviamo a ragionare sulle risposte. Vi aspetto sabato 25 gennaio per la prima puntata dell’Agorà.