La maggioranza in ordine sparso, a Roma contro il suo Governo, a Siena e ad Arezzo forse no. Noi stiamo con le imprese ed i lavoratori.
“Sono giorni decisivi per centinaia di piccole e medie imprese del settore arredamento Toscano e non solo, e per migliaia di lavoratori. Il loro futuro è condizionato dall’esito dell’articolo 8, comma 10 del decreto sviluppo, che la prossima settimana sarà al voto dell’Aula di Montecitorio.
Si tratta del Design Industriale, rispetto al quale circa un anno fa si è consumato un blitz, operato dalla Lega Nord sul Codice della Proprietà industriale, a mero vantaggio di alcune grandi aziende del Nord : quelle che di norma acquistano numerose e costose pagine nelle eleganti riviste di arredamento e che in questi giorni hanno ispirato intere pagine di importanti quotidiani nazionali.
La domanda sorge spontanea? Perché grandi marche del design italiano conosciute in tutto il mondo, vedono in centinaia di piccole imprese che da decenni riproducono prodotti, liberamente riproducibili perché mai registrati, un pericolo?
Perché una guerra contro interi distretti economici ed industriali del nostro Paese? Per caso qualcuno pensa ad una sorta di monopolio del settore?
Ed ancora, da quando la guerra da svolgere è contro imprese Italiane che hanno decenni di vita, fanno ricerca e innovazione, pagano progettisti e designer, espongono al Salone del Mobile, sono certificate Iso e Made in Italy, producono dal 1970 prodotti riconosciuti di pubblico dominio, e pagano le tasse, e non verso i falsi Made in Italy??
Chi ci guadagna in questa strana battaglia così dura sferrata da qualche grande e potente nei confronti dei piccoli e non dei “contraffattori”??
E’ bene precisare quindi che queste imprese (una filiera indotto compreso di circa 700 imprese, e stime di 13.500 addetti, con un fatturato di circa 950 milioni di euro secondo il Consorzio Origini che le rappresenta), non operano, come è stato gravemente affermato nei giorni scorsi, nell’illegalità. Il tema è già stato chiarito dalla Corte di Giustizia, e dalla posizione che, (anche grazie al lavoro instancabile del Consorzio che le rappresenta, delle associazioni artigiane, delle istituzioni Toscane e Senesi, e che noi parlamentari Toscani del Pd, abbiamo svolto con incontri, emendamenti, interrogazioni ecc.), il Governo ed il Sottosegretario Saglia hanno maturato correggendo il pasticcio dell’agosto scorso con la giusta redazione del comma 10, art 8 del Decreto Sviluppo.
Il Governo corregge, si immagina che la maggioranza abbia compreso l’errore. Ed invece No: la Lega Nord ed il Pdl sono nuovamente partiti lancia in resta contro questo testo. Lo hanno fatto ieri e l’altro ieri nelle commissioni che stanno esaminando il provvedimento, lo hanno fatto contro il loro stesso Governo, forse rincorrendo o spaventandosi per qualche voce grossa e autorevole che nel fare shopping ha acquistato qualche marchio molto in voga .
E viene da chiedere sia all’On. Grimoldi, leghista, che ad Aprile esprimeva preoccupazione per il rischio che le imprese Aretine avrebbero corso (sarà mica stato perché lì in quei mesi si votava?), ed il Consigliere Provinciale Pdl di Siena Michelotti, che esprime in un suo ordine del giorno “felicitazioni al Governo proprio per la giustizia fatta con il decreto sviluppo”, se siano informati dell’atteggiamento dei loro colleghi di partito a Roma che invece vogliono cancellare tutto. Schizofrenia? Rincorsa della dimensione territoriale solo a casa propria e al momento utile che si dimentica poi ..verso la Capitale?
Noi ci siamo battuti in questi mesi, e lo faremo anche nelle prossime ore e nei prossimi giorni, perché questa è una battaglia giusta, perché quelle centinaia di imprese sono l’economia dei nostri territori, perché la mani e le teste di quegli artigiani, di quei piccoli industriali, rappresentano forze oneste e lavoratori infaticabili che hanno fatto crescere le nostre terre, che hanno arredato le nostre case, che hanno creato posti di lavoro rischiando in proprio e non vivendo di contribuzioni pubbliche o facili strade. Stiamo parlando di imprese ed imprenditori che hanno contribuito al buon nome del Made in Italy, e che a differenza di chi oggi alza la voce , in questo Paese e nei nostri territori mantengono sedi, cervelli, investimenti e contribuzione fiscale.
Davvero strana l’idea di territorio che la Lega Nord sta dando di se in questa vicenda. Forse dovrebbe rifletterci un po’, almeno all’indomani del voto che ha registrato proprio nel suo Nord.
Noi francamente abbiamo le idee un po’ più chiare, e da sempre parliamo la stessa lingua nei territori che viviamo ed a Roma”.
Susanna Cenni
Parlamentare Toscana PD
Menomale qualcuno capisce la gravità e l’assurdità di questa questione!!
Si fanno e disfanno le leggi a piacimento da troppi anni!! Noi vogliamo solo continuare a lavorare come abbiamo sempre fatto!
E’ importante alzare la voce! Brava Susanna!!!
Non mi sorprende affatto la posizione della Lega…..non ci si può aspettare niente di meglio!
D’altra parte continuiamo ad essere sballottati da una parte all’altra secondo gli umori di un premier ormai in declino e pochi gruppi industriali che forti un un loro marchio basato su campagne pubblicitarie e nient’altro vogliono mettere in ginocchio centinaia di aziende che producono un VERO MADE IN ITALY.
E’ una vergogna.
La questione è importantissima! Con la crisi economica di questi tempi, ci manca solo di impedire alle aziende di lavorare!
A mio parere il problema è che molti parlamentari che saranno chiamati a decidere sulla questione NON sono informati . Confondono il nostro operato e il nostro lavoro con quelli che fanno ‘contraffazione di marchio’ Questo è causa della vergognosa campagna stampa che una multinazionale [che non ha nemmeno sede in italia] ha volutamente propogato sui ‘quotidiani amici’ . Mi sono sentito rispondere da un parlamentare che ha firmato l’emendamento ‘Si ho firmato qualcosa ma non so esattamente di cosa si trattava’, un altro mi ha detto ‘Lo sappiamo tutti cosa succede negli scatinati di Prato e di tutte le contraffazioni …..’ On Cenni Susanna per favore parli con i suoi colleghi della V e della VI commissione, parli con l’On Santo Versace che mi è sembrato molto disponibile ma purtroppo disinformato …… li informi sulla verità.
Il 1° articolo della C.I è “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro. La sovranità appartiene al popolo che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione” …Democratico…Popolo…Lavoro…NIENTE DI TUTTO QUESTO SARA’ RISPETTATO SE ABROGHERANNO L’ARTICOLO 8 CO.10 A MODIFICA DELL’ART.239!!!!!
E’ vero in molti non sanno di cosa si tratta. Gli articoli su Corsera e Sole 24 ore sono stati pesanti e fuorvianti. I nostri commenti non sono stati pubblicati sui grandi quotidiani, il mio pezzo solo da l’Unità domenica…è una corsa controvento ma ce la stiamo mettendo tutta, almeno noi parlamentari Toscani del Pd..