È di qualche giorno fa la sghignazzata sul palco di Milano del ministro La Russa, stavolta la battuta era sulle donne di sinistra. (prevalentemente brutte a suo parere), accanto a lui una sorridente e oramai molto adeguata allo stile di ordinanza pidiellino, Viviana Beccalossi. Poi la Moratti che balla in modo non proprio sciolto, sulle note di “Viva la Mamma”… mi viene in mente una delle belle battute di Totò. “Ma mi faccia il piacere!!”
Il Premier, il Presidente Formigoni… tutti nella capitale del Nord a difendere il fortino come sanno o come pensano che sia bene fare.
Pensate che tocca a Bossi stavolta abbassare i toni, tocca a lui confermare l’apprezzamento verso il Presidente della Repubblica, il lavoro della Magistratura e addirittura ascoltare l’inno di Mameli.
Già, a Milano il gioco si fa duro e i toni eccessivi, ma si sa, molto del futuro della legislatura, della tenuta della maggioranza, e dello stesso Premier si gioca lì, e lì ben poco possono gli Scilipoti e l’ultima infornata di sottosegretari più o meno responsabili.
Milano e comunque il voto di domenica prossima ci dirà molte cose, ma non trasformiamo anche questo in un referendum pro o contro Silvio.
Tutti i passaggi amministrativi sono momenti importanti, specie quando al voto vanno numeri importanti di cittadini.
Avremo Napoli, che nonostante gli spot del Governo è nuovamente coperta di rifiuti, Torino da cui esce un buon sindaco e che intende confermarsi come grande città del Nord governata dal centrosinistra, Bologna. Avremo in Toscana Siena, Arezzo e Grosseto. E poi piccoli comuni. Il Pd e le sue coalizioni presentano buoni candidati con liste e programmi discussi, confrontati, meditati e cresciuti nel lavoro di questi mesi. Buoni candidati del centrosinistra, che più o meno ovunque avranno come competitori piccoli e grandi cloni del capo.
Abbiamo candidati preparati, consapevoli che oramai guidare un Comune è uno dei mestieri più difficili, reso ancora più complicato da tagli senza precedenti ai rami fondamentali delle politiche locali (sociale, salute, trasporti, casa, infanzia.), da un’assoluta incertezza sul futuro della finanza locale e sulla concreta attuazione del federalismo fiscale.
Sono questi i problemi sul piatto dei sindaci: come far crescere e come garantire coesione sociale, servizi adeguati, trasporti a bambini, lavoratori, anziani, come non far sentire solo chi è rimasto indietro, come mantenere viva e pulita la propria città, offrire servizi ai turisti, come accogliere i nuovi cittadini, come farsi carico del peso della conciliazione tra lavoro e cura, come sostenere le imprese commerciali; ma provate a trovare anche sui giornali nazionali più accreditati traccia delle differenze del confronto tra coalizioni diverse! Provateci, non ci riuscirete; si discute di altro ed ancora una volta, salvo l’eccezione rappresentata dall’uccisione di Bin Laden (con contorni che francamente hanno ben poco di chiaro e pochissimo a che fare con la giustizia internazionale), e le continue figuracce che facciamo di fronte al resto del mondo, ad avere l’onore delle cronache sono i processi del premier e i modi per evitare di concluderli, i gruppi pro e contro fuori, e poi gli sbarchi e purtroppo le tragedie quotidiane verso le spiagge di Lampedusa dei disperati che fuggono da guerra e vuoto di futuro.
Si fa fatica da troppo tempo a respirare a pieni polmoni in questo Paese. La sfiducia e la distanza dei cittadini dalla politica è grande, e troppo spesso la demagogia di più parti contribuisce ad accrescere il qualunquismo, i toni esasperati.
Si fa fatica a trovare un appiglio per continuare a credere, a fidarsi di qualcuno, ed anche per questo difficile contesto dobbiamo grande rispetto per le manifestazioni che venerdì scorso si sono tenute in tutta Italia con lo sciopero della Cgil. C’ero anche io a Siena, ed era giusto esserci. Lì con i lavoratori con i tanti studenti, con i precari ed i pensionati, con le donne del 13 febbraio, perché quel BASTA disegnato con i corpi di migliaia di persone ha tanti significati.
I lavoratori, i precari, gli studenti, le donne, le imprese i sindaci… l’Italia. Questa Italia 150enne ha bisogno di ricominciare a credere in se stessa, a leggere, a parlare, a dire di cose vere, di cose serie: il governo locale è uno di questi punti da cui ripartire per occuparci di noi.
Domenica andiamo tutti a votare per Franco, per Roberto, per Stefano, e per i candidati del centrosinistra, e poi facciamolo ancora per i referendum sull’acqua, sul legittimo impedimento, e forse … lo sapremo nei prossimi giorni, sul nucleare. Quelli saranno 4 SI convinti, ma il primo Si esprimiamolo per le nostre città con il Pd.
PS: non per dare troppo peso alle dichiarazioni misogine, maschiliste, ed anche un po’ cretine del Ministro La Russa, ma tanto per dargli la risposta che merita… perché non dare la preferenza ad una donna nel voto amministrativo?
Susanna Cenni
il teatrino del centrodestra e’ continuato anche a Bologna da Tremonti il quale ha ironizzato
sul cognome del candidato del centrosinistra MEROLA, dicendo che un cogmone napoletano e sottointendento che i napoletani non sono brave persone. Ha POI continuato affermando che il prossimo candidato sindaco a Bologna del centrosinistra si chiamerà ALI…
A VOLER USARE IRONIA SUI COGNOMI, TRE MONTI al massimo, per come gestisce il suo ministero, potrebbe chiamarsi, al massimo, DUE COLLINE
Secondo il mio punto di vista, la destra è arrivata al capolinea e moltissimi elettori di destra,
passeranno al centrosinistra, ma il mio auspicio è che non si ripetino gli errori del governo Prodi e
che si possa ridare all’ Italia e agli Italiani, quella dignità che il popolo Italiano ha pagato con il sangue
per raggiungere la libertà e che questa destra, vuole cancellare, ma non ci riuscirà, AUGURI PD
da un ex elettore di destra, sbagliare è umano, perseverare è DIABOLICO……………………