Donne che resistono, oggi come ieri

Venerdì  3 settembre, alla Festa dell’Unità per il Pd di Staggia Senese, in provincia di Siena, la giovane segretaria di circolo Chiara Scarfiello ha riunito un gruppo di donne per parlare di un tema quanto mai attuale: la nuova resistenza delle donne contro tentativi sempre più pressanti e insidiosi di riportarle ad un ruolo subalterno. Tante le questioni su cui ci siamo confrontate, dalla rappresentazione nei media a quella offerta dal potere, ai tentativi di rivedere la legge 194 sull’aborto; dagli ostacoli quotidiani vissuti dalle donne per conciliare vita lavorativa e familiare alle resistenze a più livelli per realizzare un’effettiva parità nel mondo del lavoro e della rappresentanza politica. 
E’ stato un confronto aperto tra donne di generazioni ed esperienze diverse che a loro modo resistono nel lavoro, nella politica, nella pubblica amministrazione, nel mondo della scuola e delle università. “Ci sono diritti che diamo per acquisiti – ha detto Chiara aprendo il dibattito – ma la loro conquista deriva da un percorso lungo e complesso, dalla lotta di Resistenza alle nuove battaglie per difendere la libertà di scelta della donna nel delicato universo della procreazione, di cui non dobbiamo smarrire la memoria. La conquista formale dei diritti è solo il punto di partenza; è lì che deve iniziare il nostro impegno per difenderli, per esercitarli, per dargli concreta applicazione nella vita quotidiana, delle donne e degli uomini”. Un tema che ha suscitato interesse e voglia di confronto, a giudicare dalla grande partecipazione all’iniziativa – presenti tra il pubblico amministratori locali e tante donne dell’associazionismo – e dalla vivacità del dibattito. “Ieri era più facile scegliere da che parte stare”, ha aggiunto Anna Pianigiani, storica colonna dell’Udi valdelsano e promotrice, con l’associazione e come assessore del Comune di Poggibonsi negli anni Settanta, delle battaglie per offrire servizi alle famiglie, a partire dalle scuole materne. “Alle giovani ragazze dico di impegnarsi di più, di non aspettare che siano gli altri a combattere le loro battaglie”. 
Ma le giovani donne che si impegnano e lottano ci sono, come ha dimostrato l’appassionato intervento di Elisa Tozzetti, della segreteria dell’Unione comunale Pd di Poggibonsi, nonchè precaria della scuola. “Prima che donna mi sento individuo, una persona – ha tenuto a precisare Elisa – che crede in valori come la democrazia e l’uguaglianza e che su questi valori basa ogni giorno la propria militanza. La politica – ha detto – deve fornire risposte che valorizzino la donna nel suo complesso, sostenendola ad esprimersi con la massima libertà, senza costringerla a dover scegliere se essere mamma o donna in carriera e senza che lo sguardo di genere diventi un limite”. Se la politica, a partire dal Pd, e le istituzioni riescono a rappresentare pienamente le difficoltà delle donne oggi, è stato l’interrogativo cui ho cercato di dare risposta insieme al sindaco di Poggibonsi, Lucia Coccheri L’imbarbarimento culturale che oggi vive il nostro Paese è evidente, come lo è la difficoltà della politica nel rappresentare le donne e le loro istanze. Dobbiamo ripartire da noi, confrontandoci e facendoci sentire ogni volta che si parla della nostra dignità, delle nostre libertà, dei nostri diritti. Dobbiamo farlo lottando affinchè le donne siano più rappresentate, anche riaprendo un discorso serio sulla selezione delle candidature all’interno dei partiti. 
Dell’impegno e della voglia di spendersi in prima persona ha parlato Franca Lotti, dell’assemblea territoriale Pd, raccontando come ha maturato la scelta di entrare in politica in età adulta, per non stare a guardare. Una storia di grande impegno e sensibilità come quella di Anna Maria Ripa di Meana, presidente dell’associazione  Donne insieme Valdelsa, che ogni giorno presta aiuto e sostegno alle troppe donne che ancora oggi subiscono violenze fisiche e psicologiche, “spesso vittime di un mondo che non ha pienamente accettato le libertà femminili, retaggio di un passato che va superato, a partire dalle energie e dal coraggio delle donne”. Come non pensare alla storia di Sakineh, la donna iraniana condannata a morte dal regime di Teheran attraverso una pratica barbara e medioevale come la lapidazione, o alle troppe donne che ancora oggi, nel mondo, sono vittime di ideologie retrograde che non ne rispettano la dignità, la libertà di autodeterminarsi, la vita stessa delle donne? Come tanti altri uomini e donne di questo Paese dico no alla condanna a morte e alla violazione dei diritti umani, delle donne e degli uomini; lo faccio parlandone, l’ho fatto aderendo all’appello lanciato dal quotidiano La Repubblica e delle parlamentari italiane per salvare Sakineh. Mentre scrivo, il ministero degli Esteri iraniano ha annunciato la sospensione della sentenza di lapidazione; mi auguro che quando leggerete, questa brutta pagina possa essersi chiusa con un pronunciamento definitivo.
In attesa di nuovi incontri e di scambi ricchi e autentici come quello di Staggia, vi informo che mercoledì 5 ottobre a Roma si terrà una grande cena per il finanziamento della fondazione di cultura e politica delle donne dedicata a Nilde Jotti, scomparsa dieci anni fa, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Entro l’autunno anche a Siena costruiremo un appuntamento su Nilde Jotti, sulla politica e sulle donne. Vi terrò informati, sarebbe bello essere in tanti!

One thought on “Donne che resistono, oggi come ieri

  1. prima che donna mi sento individuo: che dire? si deve ricominciare sempre da zero? ha più elaborazione flavia perina. per dirne una.

Comments are closed.