Manca poco più di un mese alle elezioni politiche. Ma moltissimo è cambiato da quando, poco meno di un mese fa, è caduto il governo Monti, da noi lealmente sostenuto, e sono state sciolte le Camere. In poche settimane siamo di nuovo travolti dalle presenze televisive del Cavaliere e dai suoi ritornelli sul taglio dell’Imu, i posti di lavoro, la tassazione e altri miracoli, nonché da infelici esternazioni e ossessioni sulle donne (le donne giudici femministe e comuniste) E’ rinata, archiviate le scope leghiste,l’alleanza tra Pdl (o ciò che è rimasto) e il carroccio.
Purtroppo l’altra novità riguarda un inedito Mario Monti. Monti, l’uomo che noi abbiamo sostenuto per oltre un anno alla guida del Paese, che ha contribuito a ridare dignità internazionale e certamente, con una maggioranza di garanzia istituzionale, sceglie di cambiare radicalmente il dna che l’ha caratterizzato, scende dal piedistallo super partes di tecnico e diventa leader politico, costruendo un contenitore elettorale che sarà la lista Monti, insieme a Udc, Fli e altri soggetti centristi.
Che salga o che scenda poco cambia, la cosa su cui non possiamo tacere noi del Pd – che più di ogni altra forza politica l’abbiamo sostenuto fino all’ultima seduta utile, garantendo numero legale e lealtà; noi che in giro per l’Italia abbiamo ricevuto qualche schiaffo anche per politiche che non condividevamo a che avremmo voluto cambiare – è l’esistenza di un profilo poco chiaro e poco trasparente di questa operazione. Bersani ha fatto bene a esplicitare pubblicamente alcuni quesiti: cosa significa l’operazione Monti? Pensa di portare acqua al mulino del Pdl? Dove si collocherà in Europa, starà dove siedono le destre oppure con i progressisti, assieme al Pd?
Non è il massimo della correttezza presentarsi come candidato Premier di una parte, mentre ancora si siede a Palazzo Chigi o compilare le liste mentre ancora si chiede qualche voto per provvedimenti urgenti alla “strana maggioranza”. Questi comportamenti li avevamo già visti nel Paese, ma lo stile era quello di Berlusconi e da Monti si attendeva altro.
Consiglio a tutti di sfogliare “l’agenda Monti”. Ci sono temi condivisibili e in parte comuni anche al programma del Pd, ma ci sono anche grandi silenzi, come quelli sui diritti civili e su un moderno welfare.
Certo la campagna elettorale consentirà di entrare nel merito delle differenze programmatiche, intanto noi siamo pronti per partire. Siamo pronti perché con le nostre primarie abbiamo annientato il Porcellum. Siamo pronti perché le nostre liste sono pronte da martedì scorso, da quando la direzione nazionale ha approvato e licenziato le liste di Camera e Senato. Sono liste composte da tante donne e giovani che hanno vinto le primarie e da personalità di grande valore che provengono dall’economia, dal volontariato, dal mondo del lavoro e dei saperi.
In Toscana abbiamo il privilegio di avere due donne capolista alla Camera e al Senato: la direttrice della Scuola Superiore Sant’Anna, Maria Chiara Carozza e Valeria Fedeli, autorevole dirigente sindacale e protagonista di Snoq. Una bella e inedita novità, una straordinaria risposta a chi ripercorre solite strade e soliti linguaggi, che comunicano solo odore di stantio.
Avrò una postazione importante nella lista della Camera, e anche Luigi Dallai è collocato in una posizione di assoluta eleggibilità, sempre alla Camera, ma ci saranno anche Sandro Starninie Paolo Rappuoli e se il risultato del Pd fosse importante potremmo veder crescere la nostra rappresentanza. Nei prossimi giorni inizieremo insieme il nostro lavoro tessendo la trama di un patto con il nostro territorio e con i nostri cittadini da rispettare e arricchire strada facendo.
Ci sono decine e decine di crisi aziendali, ci sono lavoratori ai quali stanno terminando gli ammortizzatori sociali, ci sono negozi e imprese artigiane che stanno chiudendo e che non riescono più a reggere le esposizioni con le banche e c’è un capoluogo che deve risalire la china di una crisi profonda.
Ci attende un grande lavoro accanto ai nostri sindaci, alla Provincia di Siena, al mondo della rappresentanza economica e sindacale e accanto a uomini e donne, che si aspettano da noi coerenza.
Coerenza, mantenere la parola, disponibilità e ascolto: sono le parole che più frequentemente, nei giorni delle primarie, mi sono sentita dire da coloro che mi hanno sostenuta con entusiasmo. “Ti sosteniamo perché in questi anni ci sei sempre stata, ci sei stata perché rispondevi alle mail, alle telefonate, e perché sei stata di parola, perché anche se non abbiamo risolto hai fatto il possibile…”.
Ancora una volta voglio ricordare alcune parole di Pierluigi Bersani, quando dice che la comunicazione e la tv sono importanti, ma non sono tutto. Le persone hanno bisogno di misurare la credibilità dei propri rappresentanti con i fatti, anche guardandoti negli occhi. Io ne sono convinta e ho potuto misurare con affetto e riconoscenza, tutto ciò con i risultati delle Primarie.
Adesso c’è il voto nel Paese. Stavolta tocca a noi, mettiamoci a lavoro per vincere nel Paese, perché l’Italia può cambiarla solo un Pd forte. Abbiamo le energie, le idee, gli uomini e le donne per farlo…da oggi.
Qui trovate l’elenco dei candidati di Camera e Senato del Partito democratico alle prossime elezioni politiche.