Si, è stata una buona settimana.
Prima le Unioni civili, poi la legge sul consumo di suolo.
Due provvedimenti non perfetti, indubbiamente e auspicabilmente migliorabili , ma che toccano due ambiti fondamentali nella visione di una moderno forza riformista e di sinistra che vuol cambiare il Paese e investire nel futuro: i diritti civili e l’argine a un consumo dissennato del suolo che già tanti danni ha provocato al nostro fragile Paese.
Una di quella settimana che ti fa sentire utile, in sintonia, che vede compattezza, che ha visto, almeno nel caso delle unioni civili, tutta la sinistra del Paese votare assieme, e che ti fa dire noi siamo questo, questa è la strada su cui lavorare, i ponti con chi sta fuori dal Pd nel merito, sui contenuti, sul futuro del Paese. Ma le cose sono più complicate.
Tornerò sotto nelle news sul merito di entrambi i provvedimenti, ma ho voluto iniziare da qui, dalle buone notizie, dai momenti che ti fanno ritrovare la gioia di un voto importante atteso da decenni, che ti fanno sentire parte di una comunità compatta e solidale, che ti fanno emozionare ascoltando la commozione di Alessandro Zan: nostro collega, durante la sua dichiarazione di voto in aula, un voto figlio di anni e anni di impegno, di tanta sinistra in questa direzione e di tenuta del gruppo Pd e del segretario Renzi.
E’ stata una pagina bella. Sono uscita dalla Camera felice, e sorridente e fuori, dopo aver abbracciato amici ed amiche da sempre in attesa di questo primo risultato, mi sono sentita osservata: due signore mature che si tenevano sottobraccio si sono avvicinate e pur non conoscendomi mi hanno detto “grazie”, poi ho capito. I miei nastrini rainbow alla giacca mi rendevano riconoscibile anche ai loro occhi.
Ecco, vorrei che questa compattezza, questo orgoglio, questo essere riconoscibili fossero pane quotidiano, vorrei che questo coraggio anche di perdere qualche voto come Renzi ha giustamente detto, ma nella consapevolezza di fare una cosa giusta che andava fatta, lo perseguissimo ogni giorno.
Vorrei uno scatto in questa direzione.
E’ proprio impossibile?
Eppure davanti a noi non ci sono i gufi, ma sfide enormi che vanno enunciate e affrontate.
In questi giorni mi è capitato di leggere alcuni approfondimenti di osservatori e giornalisti che seguono le vicende in Usa e Regno Unito. Non mi riferisco solo alle dinamiche elettorali, ma a ciò che sta accadendo alle persone, alle aspettative dei trentenni, i cosiddetti Millennials, definiti da molti disincantati, scontenti, scettici, sia nei confronti del socialismo così come del capitalismo, consapevoli di vivere in un contesto in cui tornano a dilagare diseguaglianze e incertezze, un tempo di “speranze calanti“.
Non inseguono utopie, chiedono investimenti per il lavoro, e una proposta politica che possa anche essere un progetto di comunità, di cittadinanza vera e di solidarietà.
E ancora penso ai dati forniti da alcuni docenti di demografia sul tasso di invecchiamento in Europa e in Italia, dove abbiamo tra l’altro il più alto numero di “Neet” (Not in Education, Employment or Training), ossia persone non impegnate né nello studio, né nel lavoro e né nella formazione. Arrivano le buste arancioni e i trentenni, almeno quelli che un lavoro ce lo hanno, fanno i conti, tra il sorriso e il disincanto di ciò che potrebbe aspettarli.
Ecco, io penso che abbiamo il dovere di accelerare su tutto questo: sulla flessibilità in uscita, sulla creazione di nuovo lavoro, di crescita, di sviluppo buono, anche rimettendo in discussione alcune delle scelte fatte nelle recenti leggi di stabilità e virando in direzione di importanti investimenti pubblici in ricerca, innovazione, difesa del suolo, rinnovabili, politiche per le l’infanzia e per gli anziani.
Un passaggio veloce lo faccio sulle amministrative. Nei giorni scorsi sono state chiuse le liste. I candidati sono in campo e le sfide aperte sono molte e diffusamente complicate. A Siena in campo ci sono Bettollini e Machetti e ce la stanno mettendo tutta per un risultato buono e utile. Io andrò ad aiutarli e sostenerli.
Nel resto del “mondo” ci sono la Capitale, Torino, Milano, Napoli e altri importanti centri. Non meno significative sono le sfide in Toscana.
A tutti noi, compattamente, spetta di dare il massimo per aiutare i candidati e le candidate del Pd in una congiuntura tutt’altro che semplice, a vincere e a fare buoni risultati, perché sarà un passaggio che riguarda milioni di elettori, progetti e politiche per le città, e riguarda anche il Pd e la sua tenuta.
Poi ci metteremo al lavoro per il Referendum, e ne parleremo, ne parlerò, ma adesso pancia a terra per i Comuni al voto, tutti insieme. Magari lasciando stare qualche battuta infelice su Casa Pound visto che a Bolzano proprio Casa Pound ha fatto un salto molto preoccupante nei consensi.
PS: visto che ho iniziato voglio anche concludere con una buona notizia: nelle amministrative del Regno Unito, alla fine il risultato è stato di una sostanziale tenuta dei Laburisti, e il nuovo sindaco di Londra, Sadiq Khan, laburista, avvocato impegnato sui diritti civili, è per la prima volta, un uomo musulmano, di origini Pakistane, figlio di un uomo umile, un lavoratore, un autista di autobus. Il primo musulmano di una grande capitale occidentale.
A me pare una cosa molto bella e significativa.
Susanna