L’edilizia è uno dei settori che ha maggiormente sentito gli effetti della crisi economica del Paese. Dal 2008 a oggi la Toscana ha perso circa 22 mila posti di lavoro, cui vanno aggiunti i lavoratori finiti in cassa integrazione. Dal terzo trimestre 2011, al terzo del 2012, nella nostra regione il comparto artigiano dell’edilizia ha perso 1.488 imprese, registrando una diminuzione del 3,7 per cento, superiore di quasi 2 punti al dato medio nazionale (-1,9%). Un settore che presenta, come si vede dando una rapida occhiata ai dati, una
situazione preoccupante, con un urgente bisogno di rilanciarsi. Per poter rilanciare questo settore, come molti altri, abbiamo bisogno di adottare provvedimenti razionali e mirati, basandoci anche su esperienze positive del passato. Il provvedimento sugli ecobonus è uno di questi. Una misura già sperimentata dal Governo Prodi nel 2007, che ha già dato ottimi risultati e che potrà essere utile anche adesso. In questi anni l’applicazione del credito di imposta per l’efficienza energetica in edilizia è stata una delle misure più concrete e produttive, che ha consentito di attivare 1,4 milioni di interventi, per circa 18 miliardi di euro di investimenti, e di creare 50 mila posti di lavoro all’anno nei settori coinvolti, riducendo i consumi energetici, l’inquinamento e le bollette delle famiglie.
Il provvedimento offre un sostegno concreto a settori che sono tra i più colpiti dalla crisi, operando in profondità sulle nuove e necessarie strategie per il futuro dell’abitare in Italia: ristrutturazione e riuso, stop al consumo di suolo, materiali e tecnologie per contenere i consumi energetici. L’ambito di applicazione degli eco bonus è stato, inoltre, ampliato agli elettrodomestici ad alta efficienza, alle pompe di calore, agli impianti idrici, agli arredi, agli interventi di bonifica dell’amianto e ai lavori di prevenzione antisismica e di incremento dell’efficienza idrica. Si tratta di misure che oltre a poter dare respiro al comparto dell’edilizia, possono produrre importanti risparmi anche per la spesa delle famiglie. Non solo, ma rafforzare queste politiche e orientare lo sviluppo e il rilancio della nostra economia sul risparmio energetico potrebbe consentire di creare ancora nuovi posti di lavoro. Il futuro dell’edilizia, infatti, non è direttamente proporzionale al nuovo consumo di suolo ma piuttosto alla qualità, all’efficienza energetica e alla sicurezza.
One thought on “Eco-bonus: un po’ di respiro all’edilizia guardando agli obiettivi ambientali e alla green economy”
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