“Ieri non è stata un giornata da ricordare per la Camera dei Deputati, e purtroppo devo aggiungere, ancora una volta.
La mattinata era iniziata con l’intervento del Ministro Maroni sull’accaduto di Milano e quindi l’aggressione subita dal Premier. Quell’aggressione, opera di uno squlibrato, che ha mostrato al Paese e al mondo un volto insanguinato, ferito, spaventato. Quell’aggressione alla quale hanno fatto seguito, solidarietà, condanna..e qualche parola di troppo.
Ognuno pensi ciò che crede, faccia le sue analisi,le sue considerazioni, ma il sig Tartaglia, oltre ad avere compiuto un grave gesto violento ed ingiustificabile, ha dato il suo contributo anche all’innalzamento di un ennesimo scalino nella spirale dei toni che si alzano, delle offese reciproche, della delegittimazione quotidiana tra parti e leader politici.
l’On Cicchitto certamente non ha contribuito alla ricomposizione di un clima ed alla costruzione di quanto sarebbe invece necessario: un Paese capace di far punto e a capo, un Paese che stabilisce di guardarsi negli occhi, di riconoscere i gravi problemi che lo attraversano e di trovare modi e toni per afrontare quei problemi, nelle differenze, nella determinazione e nella forza delle diverse idee che si confrontano, che competono, senza cadere nell’offesa, nell’aggressione verbale e violenta.
Ieri il capogruppo del Pdl ha invece scelto di continuare ad “incendiare”, come ha ricordato nel suo intervento Pierluigi Bersani, e francamente anche Di Pietro ci ha messo del suo.
A tutto questo ha fatto seguito l’ennesima richiesta di fiducia che oggi voteremo sulla finanziaria, le valutazioni pesanti del Presidente Fini sulla “deprecabilità” di una scelta che avrebbe potuto essere evitata, e le gravi fibrillazioni dentro la maggioranza, con minaccie di ricorso anticipato al voto.
Voteremo presto? Sono solo schermaglie?
l’Unica cosa chiara è che il Pdl e la maggioranza di governo sono attraversati da gravi divisioni e da una palese incapacità di rispondere ai problemi reali del Paese.
E’ chiaro che ogni giorno che passa si restringono i luoghi e i tempi delle decisioni mostrando insofferenza per la democrazia e quello che dovrebbe essere il suo normale funzionamento, per l’Italia che manifesta e rende pubbliche le difficoltà del vivere quotidiano nelle famiglie, nelle imprese, nei campi, nella scuola, nella giustizia.
E’ chiaro che questa nostra Italia sta male e che le cure che questo governo finge di somministrare non sono nemmero palliative, ma dannose e quindi aggravano la malattia.
Le parole di buon senso che quasi ogni giorno il Presidente Napolitano usa andrebbero ascoltate.
Abbiamo bisogno di dare nuova legittimità alla buona politica e soprattutto alla Democrazia, al confronto, al ruolo del Parlamento. Abbiamo bisogno di dimostrare che si puo intervenire sulla evoluzuione spaventosa del tasso di disoccupazione, sul credito alle piccole imprese, che è possibile organizzare meglio giustizia e pubblica amministrazione, che i ragazzi possono tornare a pensare che il loto futuro dipende anche dalla loro voglia di studiare e di formarsi, che le donne vanno rispettate sempre e comunque. Abbiamo bisogno di dire alta voce che si puo tornare a credere in un progetto ALTRO di Paese, di sviluppo, di governo.
Per questo è nato il PD, per questo abbiamo discusso e cercato di aggiustare il tiro, adesso, che si voti o no, le nostre idee vanno tirate fuori con maggiore determinazione. In tanti hanno bisogno di tornare a credere in qualcosa di importante, e noi, il Pd dobbiamo essere pronti.”
Susanna