Filiera corta, in Commissione agricoltura iniziato l’esame della proposta di legge sui cibi a “chilometri zero”

A un anno dalla sua presentazione, è finalmente all’esame della commissione agricoltura della Camera la proposta di legge sui cibi a “chilometri zero”, di cui sono cofirmataria insieme ad Ermete Realacci. Non mi dispiace che ciò avvenga esattamente in contemporanea con il vertice di Copenaghen sul clima, perché è in parte per queste ragioni che la proposta di legge è stata scritta da Ermete e da me. Già l’incardinamento del testo ha visto le prime schermaglie tra il deputato del Pdl Bellotti e la sottoscritta. Ed è stato per me motivo di soddisfazione constatare l’attenzione che ne è derivata anche dall’informazione nazionale, indipendentemente dalle opinioni che sono state espresse.

Sono ben consapevole che su questi temi ci sono posizioni assai diverse. Lungi da me l’idea di “ideologizzare” la filiera corta ed il km0: l’agricoltura non potrà mai vivere solo di questo. Ma sarebbe assai miope per la politica non rendersi conto di quanto i normali cittadini consumatori stiamo modificando i loro comportamenti alimentari, di quanta attenzione in più ci sia sul modo di fare la spesa.

I sostenitori della “filiera corta” fanno sentire sempre più forte la propria voce: sia fra i diversi mercatali, già attivi anche nella nostra provincia (da Sovicille a Pianella, da Trequanda alla Valdelsa); sia fra i “gruppi di acquisto solidale” (Gas), che nascono con l’obiettivo non solo di fare la spesa risparmiando, ma anche di sostenere lo sviluppo locale e l’agricoltura naturale e biologica. Il passaggio successivo, come propone la legge, sarà quello di estendere, attraverso incentivi, l’impiego dei prodotti nelle mense pubbliche e aziendali, ma anche di creare un vero e proprio marchio a “chilometro zero”, riconoscimento formale della qualità e della provenienza dei prodotti da utilizzare sia sugli alimenti che nei menù della ristorazione.

Certamente sostenere la filiera corta non farà male al consumo consapevole, all’agricoltura locale ed anche all’ambiente. Spero di poter far conoscere diffusamente i contenuti della proposta che, lo ricordo, è sottoscritta da un centinaio di parlamentari di tutti gli schieramenti.

Per approfondire:
La proposta di legge sui cibi a “km 0”
L’articolo sul Corriere della Sera
L’articolo sul Sole 24 Ore
L’articolo sul Foglio

Lascia un commento