Esiste una questione di genere legata al linguaggio? La risposta è sì e c’è un lavoro in campo da alcuni decenni che ha visto come protagoniste insegnanti, linguiste, ed oggi in prima linea la Presidente della Camera Laura Boldrini. Questo tema assai serio, che troppo spesso incontra sorrisi di sufficienza o resistenze vere e proprie, è stato al centro di un seminario organizzato dell’Archivio UDI di Siena e l’associazione “Proteo Fare Sapere”.
C’erano studenti e studentesse, docenti, esponenti delle istituzioni e dell’associazionismo.
Sono emersi molti spunti e una certezza, che c’è molto da lavorare, proprio a partire dai banchi di scuola. E sui banchi di scuola si tratta di sollecitare un salto di qualità attuando quanto previsto da un articolo della buona scuola che impegna a lavorare su linguaggio di genere. Sindaca, ingegnera, architetta, Deputata,…non si tratta di un vezzo, ma di riconoscere che i generi sono due anche nel linguaggio. Se non riconosci la differenza di genere vuole dire che per te non esiste. Le parole, la cultura, sono fondamentali per accompagnare i cambiamenti e contribuire a far crescere rispetto e riconoscimento tra i generi.