#Greenwashing: le etichette green per rafforzare il Made in Italy

 

Nasce la nuova etichetta “Made Green Italy“, una dichiarazione che conterrà la quantificazione degli impatti ambientali associati al ciclo di vita del prodotto. Una notizia che ho ricevuto dalla viceministro Teresa Bellanova che ieri ha risposto alla mia interrogazione sul fenomeno del Greenwashing.

Il tema è serio e con importanti implicazioni economiche, visto che le certificazioni ambientali oggi rappresentano un valore competitivo per i prodotti e per i consumatori, perché aiutano la qualità e l’innovazione delle imprese, aumentano le esportazioni, il fatturato e l’occupazione delle imprese.  Nella sua risposta la viceministro ha precisato che le competenze in materia di controllo sono nelle mani degli enti di certificazione e dell’autorità garante della concorrenza e del mercato, che sono quindi chiamate a vigilare e intervenire.

Ovviamente le risposte sono state adeguate e precise, anche se resta il fatto, e su questo mi sono permessa di sollecitare nuovamente il Governo, che una utile attività di semplificazione e coordinamento anche sul numero di certificazione può rendere più riconoscibili e controllabili i prodotti e aiutare così il consumatore a restringere gli spazi della possibile falsificazioni.  Sono poi convinta che avere, in tempi brevi, una regia unica in materia di contrasto alla contraffazione aiuterebbe a raggiungere obiettivi di tracciabilità e informazioni sicure, ma su questo come noto, c’è una proposta di legge depositata, che spero possa essere calendarizzata quanto prima.

Clicca qui per il testo dell’interrogazione e qui per il testo della risposta del viceministro Bellanova.

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