“I tagli del Governo mettono a rischio l’agricoltura di qualità”

Buongiorno, sono daccordo su:
-“il taglio al piano irriguo”, anche se considero che sono molti i comuni e le industrie che non fanno nessun piano sul recupero delle acque reflue e simili se non in funzione di sovvenzioni pubbliche, mentre sarebbe un’ attività che fa parte delle innovazioni (acqua per il futuro !!);
– “sostegno del ricambio generazionale e dello sviluppo delle imprese giovanili “(ovviamente di maschi e femmine);
– “di potenziare il ruolo delle polizze assicurative” se si intende il recupero degli utili che le assicurazioni hanno fatto negli ultimi 30 anni alla faccia di tutta la filiera riproduttiva non solo dell’ agricoltura.
Non conosco molto bene le proposte riguardanti “il biologico, gli agrumeti e le bioenergie”, ma ritengo possano essere interessanti ma non prioritarie rispetto all’uso di energie rinnovabili ed all’aggiornamento serio in professionalità non solo degli operatori ma sopratutto dei loro dirigenti che in campo agricolo generalmente non sono operatori del settore…
Dopodichè ritengo assolutamente utile un sistema assistenzale ma molto meglio organizzato:
– in primis dalle autorità locali che generalmente tendono a privilegiare le grosse aziende (che normalmente non hanno molto bisogno di assistenza !!);
– dopodichè con una filiera di controllo responsabilizzato (se sbagli paghi!), da parte delle autorità di governo e quindi dei ministeri preposti.
Infine, più che di “investimenti a favore dei processi di internazionalizzazione, delle politiche di filiera e dell’associazionismo”, credo che sia indispensabile dare la possibilità alle autorità locali ed alle aziende agricole/alimentari dei circondari /province/regioni di rendere più diretti i rapporti tra produttori e consumatori, cosa che ad esempio già avviene con GAS e altre attività socio-solidali attive.
Nel caso si voglia “investire” si rischia, visto la gestione comune degli investimenti, di inquinare un guadagno semplice e diretto per entrambi : produttori e consumatori.
Credo che bisogna tutti (qualunque cittadino facente funzione), cercare di produrre il necessario, guadagnare il sufficente e pensare a rendere, forse , eterna un’ attività come quella agricola che ci fornisce “solo” si fa per dire da mangiare e da bere.

Cordiali saluti

Grava Carlo

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