“Idee e passione per il Partito Democratico senese” Una piattaforma per il rilancio del Pd senese

Il congresso locale: un’occasione da non perdere!

Il congresso locale che sta per iniziare è una preziosissima occasione per il Partito Democratico senese. Un’occasione per rilanciare la nostra attività e per sancire definitivamente un’innovazione profonda. Mi sono messo a disposizione con grande umiltà e con determinazione, conscio delle grandissime difficoltà che ancora dovremo affrontare nei prossimi mesi. L’esperienza di questo anno da segretario provinciale, per la quale ringrazio di cuore il Pd senese, mi ha insegnato molte cose. E’ stato un anno difficilissimo in cui abbiamo affrontato una tempesta perfetta e in cui sono cambiate molte cose nel tessuto sociale e nel territorio tutto.

Il mio intento, mettendomi a disposizione del Pd senese, è quello di parlare a tutti coloro si riconoscano nelle linee di fondo qui riassunte e nelle enunciazioni programmatiche che, a più riprese, ho lanciato sulla stampa. Non è un programma chiuso, anzi una piattaforma da costruire insieme con la passione, l’entusiasmo ed il coraggio che ci contraddistingue.

Per questo mi riferisco in un’ottica di pari dignità a coloro che si stanno impegnando nei comitati a sostegno dei candidati a segretario nazionale e a coloro non hanno ancora scelto chi sostenere nel prossimo congresso nazionale, ma vogliono essere protagonisti del nostro importante passaggio. Dobbiamo separare la discussione nazionale da quella locale, pur nella chiarezza delle idee di ciascuno, perché faremmo un grave errore nel riprodurre sul nostro piano dinamiche di discussione che affondano le loro radici altrove.

Ci vogliono idee e tanta passione

Come recita il titolo di questa sintesi che vi voglio offrire, ci vogliono idee e tanta passione da mettere a disposizione dei senesi e del nostro partito. Nelle ultime settimane, ho avuto occasione di confrontarmi con tante persone e insieme faremo ulteriori discussioni e ci misureremo sui contenuti di una proposta avanzata e che faccia scatenare la voglia di esserci da protagonisti, se lo vorrete.

Basta veleni: confrontiamoci sulle idee con una parità tra le culture politiche che vorranno misurarsi in questo sforzo

L’obiettivo è quello di confrontarsi sulla base delle idee per il futuro di questa provincia a partire dalla ampia elaborazione che abbiamo fatto in questi mesi nel Pd e dai contributi che saremo in grado di cogliere nella società senese. Sarebbe un grave errore trasformare il congresso locale in una sorta di ‘resa dei conti’, in qualunque forma essa si manifesti. Sono stanco dei veleni, dei personalismi e dei doppi giochi. Penso che un nuovo modo di fare politica sia anche questo: mettersi a disposizione con disinteresse e provare a coinvolgere sulla base delle idee.

Come ho appena affermato, queste idee di fondo sono a disposizione di tutti i democratici e le democratiche che vogliano costruire quel profilo innovativo e condiviso di cui abbiamo bisogno. Coloro che si stanno impegnando, giorno dopo giorno, nei comitati a sostegno dei candidati nazionali, dimostrano quante energie il nostro partito sia in grado di mobilitare. E’ dunque necessario, in un quadro di parità, impostare uno sforzo che ci veda misurarci sulle proposte e in cui si sentano pienamente a casa tutte le culture politiche che si vorranno misurare in questo grande sforzo nell’interesse del nostro territorio.

Una grande alleanza con le forze migliori nella società

E’ necessario costruire una grande alleanza anche con tutte quelle forze straordinarie che in provincia di Siena stanno reagendo alla crisi economica con la testa rivolta in avanti. Mi riferisco, ad esempio, a tante forze economiche, lavoratori, al volontariato e all’associazionismo. Il nostro congresso deve portarci a dialogare per un’alleanza che, in vista delle amministrative, ci porti a rappresentare la forza di riferimento del riscatto dei nostri territori e di garanzia per la governabilità e la qualità dell’amministrazione.

Affrontare le amministrative prima di tutto come una sfida culturale

Le amministrative del 2014, che vedranno impegnati trenta comuni, sono uno snodo fondamentale per consentire a chi avrà vent’anni nel 2019 di vivere in una provincia ricca di opportunità e di civismo, invertendo quella tendenza per la quale i ventenni di oggi si trovano davanti ad un muro di gomma e sono spesso costretti ad indirizzare altrove le proprie prospettive. Le amministrative prossime serviranno anche a garantire la possibilità di vivere l’essere anziani con serenità e sentendosi una risorsa e non un peso. Questi sono valori fondanti nelle nostre realtà, grazie all’impegno di tanti amministratori, operatori e volontari, e dobbiamo garantire che il crollo delle risorse non ricada sui più deboli. Ci sono molti aspetti, come le scelte sulle politiche ambientali, che ci fanno essere orgogliosi di essere senesi e vanno rilanciati nel futuro. Ci sono molti aspetti che pesano, come la situazione infrastrutturale, e che scelte sbagliate nel passato hanno determinato in negativo. Su questo dobbiamo agire con forza. Infine, Siena deve essere un laboratorio avanzato di evoluzione sugli assetti istituzionali.

I grandi temi su cui dobbiamo misurarci

La riflessione che vi propongo si snoda attorno a tre grandi temi: le scelte coraggiose e di merito sul futuro, l’organizzazione del Pd e il ruolo di Siena in Toscana e nel Paese.

Orientamento del primo tema: Le scelte coraggiose e di merito sul futuro

La chiave del futuro della nostra provincia è nell’oggi. Dobbiamo riprenderci il presente per conquistare il futuro. E’ necessario continuare con determinazione nel percorso di razionalizzazione del sistema istituzionale, attraverso in primis le associazioni dei servizi e valutando con attenzione le possibilità di fusione dei Comuni, laddove questo abbia un senso e una coerenza. Non dobbiamo lasciare questo delicato tema nella mani della demagogia, ma servono studi approfonditi in cui siano protagoniste le unioni comunali. Il fatto che il Pd abbia visitato le aziende nel territorio e a confrontarsi direttamente con tanti lavoratori ed imprenditori ha fatto si che, oggi, possiamo contare su un bagaglio prezioso per offrire idee e linee guida forti sul futuro del tessuto produttivo senese. La necessità di favorire concretamente l’insediamento di nuove esperienze imprenditoriali, soprattutto attraverso le sinergie con le Università, è manifesta. Al contempo c’è la necessità di consolidare alcuni asset produttivi fondamentali per il territorio senese. Economia, lavoro, sociosanitario, istruzione e cultura sono solo alcuni degli aspetti su cui il congresso deve “partorire” un ulteriore scatto in avanti di riflessione e proposta.

Orientamento del secondo tema: L’organizzazione del Partito Democratico

Il secondo tema principale è quello sulla forma partito. Molto è stato fatto in questi ultimi mesi: abbiamo scelto di cambiare, invece di dire di voler cambiare. Abbiamo scelto di provare a governare, invece che subire, il necessario cambiamento derivante in primis dalla drastica e rapidissima riduzione delle risorse.

Molto altro ancora deve essere fatto. Serve un Pd snello e rispondente alle necessità, fatto di volontariato e passione. Dobbiamo essere consapevoli che non è praticabile né accettabile un modello in cui si fa politica ‘a vita’. Per questo motivo, ho deciso già l’anno scorso che chiunque si impegni nel Pd provinciale, a partire dal segretario, lo faccia solo a tempo determinato. Non possiamo rinunciare al radicamento e ad un partito presente in tutte le frazioni e i quartieri, così come non possiamo rinunciare al fatto di avere alcuni punti di riferimento presso la sede provinciale. La nostra forza è quella di un partito organizzato, ma che sa aderire ai mutamenti della società. E’ impensabile, in un quadro nel quale già ad oggi solo tre figure sono impegnate a tempo pieno nell’esecutivo provinciale, che la direzione del Pd gravi esclusivamente su tali figure. Per questo motivo, va implementata la corresponsabilizzazione nelle scelte.

Un altro aspetto molto importante è che il Pd provinciale debba rispondere in primo luogo ai circoli e ai comuni. Non può esistere un partito in cui in una stanza in poche persone si decide per tutti. Questo è il motivo per cui per ben cinque volte abbiamo chiamato a raccolta, come per comune o circolo per circolo i nostri iscritti ed elettori.

Serve, inoltre, un ulteriore passo in avanti nella direzione di uno snellimento nei numeri degli organismi del Pd, ricacciando l’elefantismo di alcuni snodi del partito che lo rendono pesante e incomprensibile ai più. Il caposaldo è far contare chi rappresenta il Pd reale, quello che passa dalle facce di tanti amministratori, tanti segretari di circolo, tanti elettori che ogni giorno si misurano con la realtà delle cose. E il Pd deve essere un partito nel quale la ruota gira continuamente, in cui il rinnovamento si fa nei fatti.

Il caposaldo è far contare chi rappresenta il Pd reale, quello che passa dalle facce di tanti amministratori, tanti segretari di circolo, tanti elettori che ogni giorno si misurano con la realtà delle cose. E il Pd deve essere un partito nel quale la ruota gira continuamente, in cui il rinnovamento si fa nei fatti. C’è la necessità di coinvolgere pienamente e da protagoniste quelle energie che si sono sprigionate con le ultime primarie per la scelta del candidato premier.

Il terzo grande tema di discussione è il ruolo di Siena in Toscana e a livello nazionale. In questo senso, ad esempio, l’esperienza di Siena capitale della cultura 2019 insegna molto. Siena merita un posto ed un’attenzione importanti e in questi ultimi mesi, con il ciclone che si è abbattuto, abbiamo dovuto alzare la voce più volte. Anche il Pd deve contribuire affinché Siena abbia un ruolo cruciale e trovi quei canali di sostegno e crescita che le sono necessari. Non possiamo essere alla mercé di nessuno e dobbiamo rivendicare in Toscana il ruolo che ci compete. Il Pd deve impegnarsi fortemente, attivandosi nelle sedi regionali e nazionali di partito e istituzionali, fino a sollecitare il Governo su questioni importanti per lo sviluppo e le infrastrutture. Un Pd locale che non abbia paura di battersi a viso aperto e senza alcun timore reverenziale, contribuendo a portare in sinergia con le istituzioni e i nostri parlamentari risultati importanti per il territorio.

Su queste riflessioni, aperte agli arricchimenti che stanno arrivando e che arriveranno, potremo dare un ulteriore e determinato slancio ad un Pd senese che ha bisogno di essere rifondato e di impostare grandi momenti di elaborazione.

Un congresso che riflette su dove vogliamo andare

E’ fondamentale che, mentre è in atto il fermento e l’attività in vista del congresso nazionale, si riesca a non offuscare il dibattito locale.

Entrambi i passaggi sono importantissimi, in gioco c’è il futuro del Paese e della nostra Provincia. Non possiamo rinunciare a nessuno dei due momenti e il fatto che siano molto ravvicinati certamente non aiuta. Però deve essere nostro compito far emergere con nettezza le idee per il futuro di Siena.

Un canovaccio a disposizione

Volutamente non ho voluto proporre una struttura rigida, ma un canovaccio di base perché dobbiamo costruire insieme i punti programmatici per il futuro. Nelle ultime settimane, ho elaborato molte proposte pubbliche ed esse costituiscono parte di questa riflessione. Ecco alcune prime idee di partenza che nei prossimi giorni potremo sviluppare a partire da queste riflessioni

Vorrei partire dalle Università presenti nel nostro territorio perché penso che esse possano essere davvero un motore fondamentale per rilanciare Siena e la sua provincia. Il mondo della ricerca, quello del lavoro con l’incontro che si crea insieme a tutti coloro che scelgono di studiare nei nostri atenei sono, infatti, una sorta di elemento trasversale che attraversa vari ambiti sui quali dover puntare per il futuro. La scommessa, dopo aver superato una fase di estrema difficoltà dovuta ad errori gravissimi legati all’uso dell’autonomia, è quella di realizzare sinergie positive tra mondo della formazione, delle imprese e degli enti pubblici. In sintesi l’obiettivo è quello di fare squadra per tornare a valorizzare al massimo un patrimonio storico del territorio come è quello delle Università senesi. Solo così l’Università potrà tornare ad essere un polo di attrazione per studiosi e studenti da tutta Italia e dal mondo e il Partito Democratico, in questo processo dovrà avere un ruolo di proposta e di controllo costante.

Sono partito dall’Università come simbolo di una risorsa che ha attraversato una crisi profonda, la ha affrontata e ora, mentre il percorso di risanamento prosegue, deve trovare l’energia e gli stimoli per tornare a guardare al futuro, forte del suo passato e motivata dalle opportunità che il domani può offrire. Una metafora che, con i dovuti distinguo, credo possa essere calzante anche per il Partito Democratico. Rifondare il partito attraverso scelte forti e coraggiose è l’altra grande sfida che abbiamo davanti. Io sono profondamente convinto che la ricchezza di una città e di un territorio sono i suoi cittadini e la coesione sociale. Un valore quest’ultimo che abbiamo il dovere di preservare attraverso azioni e politiche che abbiano ricadute concrete nella vita delle persone. Io credo che il Pd possa fare molto in questo senso e credo che potremo ottenere dei risultati significativi solo con un partito riorganizzato, più aperto, più snello, presente nei quartieri, nelle frazioni. Un partito che sia punto di riferimento e che sappia svolgere quella funzione di inclusione sociale che è nel dna e nella mission di un partito popolare come il nostro. Per guardare al futuro è necessario, d’altro canto, fare una lettura del passato seria e approfondita. Un’analisi che non sia una resa dei conti e che soprattutto ci aiuti a volgere il nostro sguardo verso il domani. Abbiamo un compito importante, che è quello di formare un gruppo di persone, motivate e convinte delle proprie idee, che vogliano rilanciare l’attività del Partito Democratico. Un gruppo che sappia affrontare le emergenze e, al contempo, sappia combattere lunghe battaglie come quella contro la diseguaglianza che mi sento di definire come la “madre di tutti i mali”, che attraversa tutte le questioni aperte e che è causa e prodotto, al tempo stesso, della crisi che stiamo attraversando.

In questo ultimo anno ho svolto un servizio per il Partito Democratico, chiamato a farlo dall’Assemblea. In questo primo anno da segretario, il mio impegno è andato in molte direzioni: valorizzazione delle giovani generazioni a partire da una segreteria giovane, trasparenza nei bilanci con la pubblicazione on line delle entrate e delle uscite, ascolto dei territori con incontri nei Comuni e per ben quattro volte in poche settimane ovunque, visite nelle aziende della provincia, sostegno ad alcune “battaglie” per il benessere delle nostre comunità. Molti altri sono stati gli impegni assunti da un Pd che ha dovuto fare i conti in pochi mesi con gli errori del passato e trovare la strada per ripartire da un grande noi, invece che dai tanti io che ancora imperversano. È fallita la fondazione del Pd pattizia ed al ribasso del 2007 e adesso, sulle fondamenta di trasparenza e chiarezza gettate in questi mesi, dobbiamo rifondare un Pd dinamico e coraggioso. Oggi non possiamo accontentarci di voltare pagina. Uno slancio in avanti non basta. Servono la costanza e l’impegno di chi si prepara a scrivere una nuova storia, imbracciando le armi della passione, della condivisione di ideali comuni, dell’amore per il proprio territorio. Dovremo alimentare i nostri sforzi concreti su temi difficili e su crisi aperti attingendo a questa ricchezza su cui il nostro partito può contare. Partiremo dalla riflessione sugli enti locali sviluppata in questi ultimi mesi dal Pd, come punto di partenza per dare concretezza all’impegno politico che abbiamo profuso e che siamo chiamati a sviluppare, con ancora maggiore forza in futuro. Se il Pd vuole essere una forza credibile deve essere in grado di dettare la linea su temi decisivi come quelli delle riforme istituzionali, del rapporto tra enti locali e Stato, dello snellimento della burocrazia. Tutte questioni ancora più urgenti alla luce delle incognite legate alla possibile cancellazione delle province. Siamo di fronte a un cambiamento che va avanti su più fronti e noi non possiamo permetterci di attendere lo sviluppo degli eventi. Dobbiamo creare le condizioni per governare questo cambiamento attraverso gli strumenti della condivisione delle idee, delle proposte, del lavoro da portare avanti giorno dopo giorno. Ci saranno errori da correggere, strade da cambiare e momenti difficili. Questo è certo. Ma è altrettanto certo che solo mettendoci in gioco potremo dire di aver provato a cambiare le cose, cercando di costruire un futuro diverso.

Proprio perché vogliamo ripartire dalle idee e dalle proposte concrete, credo che sul fronte del rilancio economico e del lavoro sia necessario partire subito senza indecisioni. Piangersi addosso non serve. Sappiamo che la crisi ancora morde forte e che molte aziende sono in difficoltà. La soluzione è quella di attrarre nuovi capitali, nuove energie e nuove intelligenze nel nostro territorio. La politica ha il compito di trovare come cogliere questi obiettivi. Io credo che lo snellimento della burocrazia sia uno dei primi nodi da sciogliere per cercare di semplificare la vita alle imprese e dare anche i giovani che hanno in mente di avviare un’attività un’opportunità in più. Si tratta solo di un esempio, ma credo che per ognuno dei punti che individueremo per sviluppare l’attività del nostro partito sia necessario creare gruppi specifici che, con i vari responsabili di settore, contribuiscano all’elaborazione della linea politica del Pd, costruendola sulla base delle esigenze concrete dei territori e dei cittadini.

Alcuni primi punti da condividere. Servono punti concreti, eccone alcuni

1.         Primarie 2014: per evitare che l’avvicinamento all’importante appuntamento elettorale del 2014 sia incentrato sulla discussione su regole e date, invece che sui contenuti, si afferma che il punto di partenza in tutti i comuni come metodo di selezione del candidato Sindaco sono le primarie (così come deliberato in direzione provinciale a giugno). Il Pd provinciale si impegnerà ad approvare immediatamente dopo il congresso un regolamento quadro e una data unica di scadenza della presentazione delle candidature e di effettuazione delle primarie da sottoporre alle unioni comunali.

2          Rifondare il Pd: il congresso 2013 deve essere un congresso rifondativo, un punto di svolta fondamentale. Nei circoli, durante il congresso per la convenzione, dovremo stimolare la produzione di contributi da inviare al Pd nazionale.

3.         Un Pd aderente alla realtà: il nostro partito a volte sembra più interessato alle proprie contrapposizione interne, piuttosto che alla realtà delle cose. Dobbiamo essere un partito che discute e fa sintesi sui temi più importanti della vita dei cittadini, a partire dai problemi occupazionali ed economici. Devono dunque essere istituiti circoli di ambiente e forum tematici fissi che allarghino la base che può contribuire all’elaborazione politica del partito.

4.         Un nuovo Pd anche a Siena: dobbiamo lasciarci alle spalle il modo con cui il Pd a livello provinciale è stato fondato, lasciarci alle spalle qualsiasi tipo di logica pattizia. Dobbiamo fare autocritica, ma allo stesso tempo soprattutto guardare avanti. Inoltre, il Pd provinciale deve aderire fortemente alla sua reale articolazione territoriale e rimettere al centro i circoli e le aree. Per questo motivo, il coordinamento politico non deve più rappresentare un organismo aggiuntivo, ma una sede in cui siano presenti rappresentanti di ciascuna area decisi in autonomia e nel rispetto del pluralismo.

5.         Siamo ottimisti sulle nostre potenzialità, se sapremo includere: le ultime primarie per la selezione del premier hanno dimostrato la potenzialità di espansione del Pd e i tanti comitati nati attorno alle candidature ci hanno indicato concretamente quante persone abbiano voglia di partecipare attivamente al nostro partito. E’ dunque doveroso coinvolgere tutte quelle energie che vogliono mettersi in gioco. Serve un partito aperto e che fa sentire ciascuno a casa propria. E’ necessario quindi intensificare l’impegno nel coinvolgere attivamente gli elettori delle primarie a partire dalle loro passioni e dalle loro attitudini.

6.         Elaborazione politica, un partito diffuso: l’elaborazione politica e la sua promozione non può restare in capo a poche persone che elaborano la linea sugli argomenti più diversi. E’ necessario implementare gli spazi di discussione e sollecitare la disponibilità delle tante professionalità e intelligenze che vivono la nostra Provincia. Proprio nel momento più difficile e duro della storia repubblicana di queste terre, dobbiamo disegnare il futuro in modo coraggioso con le energie migliori della nostra società, che vogliono arginare la destrutturazione del nostro tessuto sociale.

7.         Un partito radicato e snello: la crisi economica e gli interventi di taglio al finanziamento ai partiti ci impone un ragionamento profondo su cosa vogliamo che sia il nostro partito. Dobbiamo dunque immaginarci un partito più sostenibile, che riesce a mobilitare energie e volontariato in modo ancora più efficace. Dobbiamo non disperdere quello straordinario patrimonio di radicamento del Pd, anzi implementarlo, mettendo al servizio una struttura più snella. In questo quadro, è necessaria una riduzione significativa anche del numero dei componenti degli organismi, tranne quelli esecutivi.

8.         Un partito coraggioso: siamo convinti che la forza del Partito Democratico stia prima di tutto nel suo impulso originario, in quello straordinario movimento che nel 2007 ha fondato il Pd. La forza del Pd sta dunque nella sua capacità di stare con i piedi ben piantati in una società in evoluzione, nei suoi bisogni e nel disperato bisogno di innovazione e riformismo che ha l’Italia. Per questo motivo, il Pd trova la sua ragion d’essere nel coraggio e nella lungimiranza delle sue proposte. Questo vale in tutti i campi, a partire dalle scelte economiche e civiche. Vogliamo quindi che il Pd costruisca frontiere avanzate e concrete verso le quali potremo lavorare insieme. Il congresso è determinante in questa costruzione. Anche noi a Siena vogliamo fare la nostra parte, a partire da proposte innovative e di profondo cambiamento sul tema degli assetti istituzionali e di gestione dei servizi pubblici.

9.         Un partito che pratica la sobrietà: riteniamo fondamentale che il Pd si faccia promotore in tutte le sedi, a partire dalla sua struttura interna, di una profonda sobrietà fino dal taglio dei costi. La grave crisi economica richiede un di più di serietà da parte della politica in tutti i sensi. Il Pd provinciale di Siena si è fatto promotore con gli amministratori di praticare questa strada: dalla riduzione del numero del cda di varie partecipate fino al taglio delle indennità, dal taglio del 15% alle indennità della Giunta provinciale e del Presidente fino alla relativa proposta di riduzione per i Consiglieri provinciali. Su questa strada si deve continuare con sacrifici commisurati alla gravità della crisi.

10.       Proprio da Siena riparte il Pd? Sono convinto che proprio da Siena possa ripartire il Pd. In queste terre, negli ultimi anni, sono stati commessi errori che hanno causato la grave situazione che stiamo attraversando. Anche il Partito Democratico, la sua classe dirigente e i partiti precedenti hanno grandi responsabilità, come abbiamo avuto modo di condividere in tante occasioni di autocritica finalizzata alla ripartenza. Siamo convinti che proprio da qui possa ripartire il Pd con un forte impulso elaborativo sui temi, sulle forme organizzative e sugli orizzonti da costruire insieme. Credo che il Pd possa essere una comunità di uomini e donne che condividono passioni e obiettivi, progetti e sogni, ricacciando qualsiasi tentativo di utilizzare il partito a fini personali o di gruppo. In questo senso, siamo convinti della necessità di contemperare quello straordinario patrimonio di persone che ‘vogliono bene a questo partito’ e che lo fanno vivere nei territori ogni giorno con una decisa ed accelerata spinta all’innovazione. Dobbiamo impedire che il rinnovamento sia un grimaldello per eterni ritorni dal passato, ma che si innesti sulla nostra forza di radicamento e passione. Il fine è quello di ricostruire, passo dopo passo, un patrimonio comune, un luogo in cui tutti possiamo sentirci a casa nostra e parte di un progetto al servizio di queste terre e del Paese.

Credo che questi primi spunti programmatici, tra questioni concrete e questioni generali, possano essere utili ad una prima riflessione.

Sto ricevendo in queste ore molti contributi e penso che si possa arrivare ad una proposta innovativa e capace di coinvolgere in modo intergenerazionale il Pd senese. Una pari dignità tra le culture politiche che sanno stare dentro questo quadro sarà la base necessaria per un partito plurale e in cui non esistono nemici e amici, ma solo persone che vogliono portare il loro contributo.

Niccolò Guicciardini

Siena, 11 Ottobre 2013

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