“Il governo si attivi presso la Commissione europea sulla questione storno”

Quali sono, ad oggi, le procedure avviate dal governo italiano presso la Commissione europea per escludere lo storno dalle specie non cacciabili e se, a questo scopo, sono stati attivati procedimenti normativi integrati fra i ministeri competenti e la Conferenza Stato – Regioni. Lo chiede Susanna Cenni, parlamentare del Partito democratico, in un’interrogazione a risposta immediata presentata nei giorni scorsi in Commissione agricoltura alla Camera.

“La richiesta di inserimento dello storno tra le specie cacciabili – ricostruisce la deputata senese – ha una lunga storia, ed è stata sollecitata in più occasioni dalle regioni. Nel 2007, l’allora Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Paolo De Castro, anche alla luce di tali richieste, avanzò istanza alla competente Commissione europea per inserire lo storno nell’elenco delle specie cacciabili in Italia. Richiesta poi reiterata dall’attuale Ministro Luca Zaia a giugno 2008. Il punto è, come emerso da un incontro promosso dalla Regione Liguria lo corso settembre tra i rappresentanti dei Ministeri dell’Ambiente, delle Politiche agricole, dei Rapporti con le Regioni e delle Politiche europee, che la Commissione Europea, per poter esaminare la proposta di reinserimento dello storno, è in attesa di una richiesta specifica del governo Italiano e non del solo del Ministero competente”. “Circa tale richiesta – ricorda ancora la parlamentare – nello scorso luglio si è espressa unanimemente anche la Commissione agricoltura della Camera dei Deputati”.

“Come è noto – sottolinea Susanna Cenni – molte Regioni italiane ricorrono a deroghe temporanee, autorizzate dagli organismi competenti, per prevenire e contenere i danni a specifiche culture causate, tra gli altri, anche dallo storno. Se la richiesta di escludere il volatile dalle specie non cacciabili venisse portata avanti dal governo, le Regioni potrebbero finalmente interrompere la pratica delle deroghe e l’agricoltura potrebbe trarne indubbi benefici”. “Secondo le indicazioni scientifiche – spiega la parlamentare Pd – lo storno gode di un buono stato di salute e non ci sono problemi per la sua conservazione. Come abbiamo messo in evidenza nella risoluzione approvata a luglio scorso in Commissione agricoltura, i danni ripetutamente provocati dagli storni sono, invece, assai consistenti”. “Per questo – chiude Cenni – ci auguriamo che il governo si mobiliti quanto prima per contrastare la diffusione indiscriminata di questo migratore, attivandosi al più presto presso la Commissione europea per il reinserimento dello storno (sturnus vulgaris) nell’elenco delle specie cacciabili”.

3 thoughts on ““Il governo si attivi presso la Commissione europea sulla questione storno”

  1. Con tutto il rispetto, non condivido affatto la vostra posizione sullo storno perchè ritengo sia un modo come un altro per accaparrarsi consensi da qualche sparuto gruppo di cacciatori e/o agricoltori-cacciatori “locali”.
    Lei sa meglio di me che il mondo venatorio rappresenta un enorme serbatoio elettorale che è molto più determinante poi ai livelli locali.
    Le faccio un esempio: io sono della provincia di Brindisi di circa 400.000 abitanti dove è riscontrato, a livello nazionale, il maggior numero di cacciatori rispetto al territorio cacciabile, stimato intorno ad 8.000 unità (dati ATC); in caso di elezioni amministrative, mettendo in campagna elettorale le varie carotine avanti al naso di ogni singolo cacciatore come le promesse di far sparare lo storno, di eliminazione di oasi di protezione, parchi, riserve, di promettere un impegno per far sparare tutto e tutti… ha in mente quanti consiglieri e/o assessori potrebbero scattare, da destra e da sinistra?
    Questo fatto è, Onorevole, a prova di smentita e quindi non mi meraviglio di Lei che continua a perseverare su un argomento che nulla ha che vedere con il senso della misura e del rispetto delle direttive comunitarie se non per mero opportunismo politico a meno che non faccia parte di quella foltissima schiera di cacciatori che sfogano il loro complesso di inferiorità contro animali indifesi per darsi la parvenza di “essere” superiore.
    Spero abbia compreso le ragioni per cui Le ho scritto invitandola seriamente, al di là del problemucolo dello storno, a prendere coscienza di quel che potrebbe essere invece il proplema devastante legato al ddl del Sen. Orsi auspicando per quanto di Sua competenza, un intervento di coinvolgimento di altri Vostri colleghi Onorevoli, animati da buoni propositi e con il senso della ragione, al fine di scongiurare il pericolo della deregulation della attività venatoria sia dal punto di vista della ragione sia dal punto di vista etico e morale.
    Certo che il Vostro impegno sarà profuso in nome dei valori che ho testè citato, nonostante le diversità di vedute sulla caccia, (io sono assolutamente contrario!) colgo l’occasione per porgere cordiali saluti.

    Cosimo Quaranta

  2. Gent.ma On Cenni buon pomeriggio,
    Noto con piacere che la Sua posizione nei confronti della Caccia stà cambiando, dal ” FUOCO A VOLONTA’ ” Suo articolo di pochi giorni or sono è passata all’interessamento sulla Caccia allo storno, non sarà come accenna l’animalista Cosimo che si è messa in cerca di consensi da parte del mondo venatorio.

  3. On.Cenni,credo propio che questa volta siete arrivati al capolinea,tutti compresi.D’altronde,son 25anni di lotta serrata contro la caccia,accanendovi contro di noi cacciatori,chi sa perche,tuttora non riesco a dare una spiegazione a tuto cio.Avete rivoluzionato il mondo,a modo vostro,e penalizzando nel modo piu assurdo,l’attivita venatoria.Da qualche tempo,a questa parte non ce verso di farvi ragionare,siete tutti inbufaliti e su tutte le furie,sulla nuova proposta della caccia,grazie al Sen.Orsi,e al governo che approvera al piu presto.Credo che l’attuale proposta,per abolire 157/92,sia stata fatta nel rispetto e alla luce di tutti,compresa la Commissione Europea.Non certo come voi,all’epoca avete approvata la 157/92,alle prime luci dell’alba,quando la gente la dormiva,e non sapeva nulla del vostro disastro.N.B..qualcuno sa che fine a fatto pecoraro?Che non sia offeso,dopo aver perso la poltrona?Ovunque sia e innoquo,l’importante che stia lontano da Montecitorio,non si sa mai,per dargli da mangiare gli danno una poltrona,e lui cosa fa,ansicche mangiare preferisce fare un emendamento contro la caccia.

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