La manovra anti -povertà. Così Luigi Di Maio in uno dei suoi tanti slogan. E invece è una manovra di sole bugie. Spinta solo dalla macchina della propaganda. Tanti i fake: non ci sono il calo delle aliquote per tutti gli scaglioni di reddito degli italiani e nessun taglio delle tasse per le imprese. Nessuna traccia del piano di investimenti da 100 miliardi di euro per la messa in sicurezza del territorio, su edilizia scolastica e piccole opere pubbliche. Anche il Sud è stato dimenticato e con esso la promessa di Di Maio sugli investimenti per le rinnovabili, per il turismo, per le infrastrutture, per una migliore qualità della vita. E poi le due grandi fake: il reddito di cittadinanza che non c’è, perché a oggi è stato creato esclusivamente un Fondo con uno stanziamento di soli 6 miliardi aggiuntivi rispetto a quanto stanziato per il REI (per un totale di 9 miliardi) e il superamento della legge Fornero, ma a oggi le pensioni d’oro non sono state tagliate e non esistono 50 miliardi di tagli agli sprechi. Per “quota 100” è stato creato solo un fondo con uno stanziamento di 7 miliardi.
Via anche gli aiuti per le famiglie, visto che a oggi hanno solo prorogato il bonus bebe’ (con il decreto fiscale) e voucher asili nido (portandolo 1.500 euro annui) previsti dai governi PD. La Carta della Famiglia, una delle più importanti novità introdotte dalla Legge di Stabilità 2016, che consente l’accesso a sconti sull’acquisto di beni o servizi, ovvero a riduzioni tariffarie concesse dai soggetti pubblici o privati che intendano contribuire all’iniziativa, è stata riservata solo agli italiani. Solo grazie a un emendamento del PD il congedo parentale obbligatorio per i padri è stato confermato ed è stato elevato a 5 giorni.
Bufale anche sulla sanità: il finanziamento del Fondo per il sistema sanitario nazionale ha confermato lo stanziamento già previsto per il 2018 (114.435 Miliardi) l’incremento è previsto solo per il 2020 (+2 miliardi) e 2021 (+1.500 miliardi). Niente assunzioni di medici e manca l’anagrafe vaccinale nazionale. Non hanno abolito i superticket (promessa del contratto). Sulla scuola, poi, un vero capolavoro con 200 milioni di tagli al settore istruzione.
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