Ci sono tanti modi di affrontare le situazioni, quelle belle e quelle brutte, quelle vincenti e quelle perdenti. Lo si può fare sapendo che ci si mette in campo, si ascolta, si propone, si costruisce e si accetta comunque il risultato, prendendo atto che comunque da quell’esperienza si uscirà arricchiti umanamente. Oppure lo si può fare partendo da un altro presupposto e cioè la convinzione che solo tu sei dalla parte della verità, e dall’altra parte c’è il peggio, che tu devi vincere, e gli altri devono essere sconfitti, che tu sei il buono, e l’altro e’ necessariamente il cattivo.
Sono modalità molto diverse ed entrambe praticate in molte competizioni dai protagonisti in campo, e più diffusamente dalle tifoserie che accompagnano. ( si perché capita anche che le tifoserie non aiutino gli attori in campo).
Si sceglie la propria modalità per tante ragioni. Per carattere, per strategia calcolata, perché ci si convince che l’avversario si abbatte solo con la macchina del fango, perché qualche stratega lo suggerisce.
Mi è capitato nella mia esperienza politica di incontrare entrambe queste modalità. Di farci anche i conti sulla mia pelle…subendo forme di isolamento, di collocamento teorico in chissà quale terribile compagnia…ma devo dire che alla fine, in tante occasioni, ho verificato quanto queste costruzioni svaniscano e si sciolgano al sole se ti sei concentrato sul tuo lavoro, sul fare…e sulle vere relazioni umane, sul sorriso, quello che ti fa dire ciò che pensi ed ascoltare sul serio chi ti parla (si…perché quando parli lo capisci subito se chi hai davanti ti ascolta sul serio o sbircia l’orologio).
Sono molte le ragioni per le quali ho deciso di sostenere alle primarie del 9 marzo, @David Bussagli, candidato a Sindaco nella mia città, ma tra le tante la sua calma, la sua tranquillità, l’attitudine all’ascolto, la scelta di attivare una larga partecipazione nella costruzione della sua piattaforma per Poggibonsi. Ed ancora la semplicità e la sobrietà con la quale sta conducendo la campagna elettorale, gli incontri nelle case, nei condomini, nelle vie del centro, nei negozi, le corse sulla pista verde. La pazienza con la quale ascolta tutti e risponde senza promettere il cielo, ricordando la situazione reale del paese. Obiettivi semplici e netti: non perdere ancora posti di lavoro, la città delle reti per non lasciare solo nessuno e per cogliere al meglio le energie, le competenze e i saperi che esistono, la qualità della vita della città e lo sviluppo economico come corpi non separati ma integrati, le imprese da accompagnare, quelle da promuovere. La cultura, il centro commerciale naturale, il turismo, il civismo, i diritti civili.
Settimane in cui con semplicità si sono “apparecchiati” dove è capitato, tavoli colorati imbanditi di idee, si sono fatti chilometri a piedi ed in bicicletta.
Guardateli questi ragazzi e queste ragazze. Osservate le foto, i film fatti con i loro smartphone…e anche i meno giovani. C’è passione, entusiasmo, c’è il sorriso, c’è trasparenza, c’è l’agio nello stare in mezzo alla gente, c’è la consapevolezza che ci si batte per la città del futuro.
Non ho udito una parola di troppo su avversari ed altrui tifoserie. Mai. E osservate anche i cittadini, in qualche caso stupiti…dalle magliette, dalla corsa sulla pista verde o l’arrivo in bicicletta, dalle modalità. Stupiti…ma sorridenti. E non capita spesso che la politica ed i suoi protagonisti ti inducano a sorridere, a soffermarti, a stringere una mano.
Quando si sceglie un sindaco si cerca di capire quale idea di città lui abbia in testa, se quella idea e’ anche la tua, ma anche che tipo di persona sia.
David è un uomo di 31 anni. Un lavoratore del monte dei Paschi. un giovane e tenero papà. Ma e’ anche un militante del Pd, uno che ha dedicato tanto del suo tempo libero alla politica, al consiglio comunale (e quindi alla città) così come alla cucina della festa de ‘unità. Competenza, passione, umiltà e normalità.
David è una persona che aggrega, nella consapevolezza che da soli non si va da nessuna parte, ma che una comunità coesa può spostare le montagne.
Di montagne da spostare ce ne sono in questa fase.
Servirà impegno, sudore, serietà. Serviranno idee chiare, determinazione, ma serve soprattutto questo atteggiamento. Libero e tranquillo. L’atteggiamento di chi e’ consapevole che sta facendo una straordinaria esperienza prima di tutto umana, che può finire da vincente o meno, ma che ti rimarrà nel cuore.
David Bussagli e Mario Campatelli sono due persone serie. Chi vincerà avrà comunque il mio massimo impegno nella competizione elettorale vera, quella che comincia il 10 di marzo.
Io penso che David Bussagli meriti di vincerla questa scommessa, ma so che comunque non perderebbe il suo sorriso e la sua attitudine al sorriso.
Per questo #iostoconDavidbussagli
Susanna Cenni
Ho assistito ad un incontro dibattito fra i due candidati a Sindaco. Sono rimasto esterrefatto.
Ho alcune critiche da fare:
1) a me sembra che il confronto preconfezionato su argomenti prescelti con il pubblico che può fare solo domande sia adatto per una trasmissione televisiva, ma non in un’assemblea dove magari il pubblico vuole intervenire e argomentare la propria opinione.
2) nel corso di tutto il dibattito vi è stata una rincorsa di entrambi i candidati (uno più dell’altro per la verità) a volersi rappresentare come la novità, la bellezza e la purezza, nei confronti di un passato, brutto e cattivo. Forse i due candidati si sono dimenticati di essere esponenti (entrambi non da poco) di una forza politica che ha amministrato il comune nelle predecenti legislature per moltissimi anni. Viene data l’impressione (più che una impressione) che le precedenti esperienze siano da buttare, abbiano determinato il male assoluto e, entrambi i candidati (ognuno dalla propria parte) rappresentino invece la panacea . Non è così !. Entrambi dovrebbero invece valorizzare ciò che è stato fatto e proporre i miglioramenti ulteriori che intendono fare. Gettare fango sulla propria storia non è proprio il massimo !
3) si è assistito ad attacchi personali, anche con colpi proibiti che, par parte mia, hanno rappresentato un atteggiamento di maleducazione che ha messo in cattiva luce entrambi. Cosa stanno facendo ? Dopo le primarie del PD dovrebbe avere la meglio uno spirito di collaborazione, di lavorare insieme per raggiungere gli obiettivi di programma, ma invece in questo modo si creerà un vincitore (con la sua tifoseria) e un vinto (con tutta la propria squadra sconfitta) che cercherà di farla pagare al vincitore alla prima occasione (vedi discorso di Fassina all’insediamento del governo Renzi).
Spero che la situazione cambi e entrambi trovino maggior giudizio o altrimenti dovrò trovare un terzo candidato da votare ….