Dopo tanti rinvii e una pioggia di emendamenti presentati ed esaminati in Commissione Affari Costituzionali e Bilancio, il Milleproroghe sbarca alla Camera per il voto di fiducia. Si tratta di un testo omnibus che tocca vari settori, dalla Rc auto familiare alla stabilizzazione del personale medico, dagli stanziamenti per gli autobus a Roma alle regole sull’uso dei monopattini elettrici. Previsti anche gli interventi di sostegno al reddito per i lavoratori di aziende in crisi: della proroga della Cassa integrazione straordinaria per i lavoratori ex Ilva (con uno stanziamento di 19 milioni per il 2020) e per i call center (con una integrazione delle indennità per un massimo di 20 milioni nel 2020). Sempre sul fronte crisi aziendali è prevista anche la Cigs per un anno per le imprese che si trovano nelle aree di crisi industriale in Campania e Veneto, e la mobilità in deroga per le aree Venezia-Porto Marghera e altre della Campania.
Tra gli emendamenti importanti su cui ha lavorato il Pd ci sono lo stanziamento di 3 milioni di euro in due anni per la stabilizzazione dei precari di Anpal Servizi, il sostegno all’Istituto Spallanzani tra i nostri presidi ospedalieri e centri di ricerca più prestigiosi, che dal 2020 riceveranno 2 milioni di euro in più per completare e rafforzare la loro attività. Nel Milleproroghe trova spazio anche l’assunzione di 1600 ricercatori nelle università e il pacchetto della Salute che punta a fare fronte alla carenza di medici nelle strutture pubbliche, prorogando la possibilità per i medici di rimanere in servizio anche superati i 40 anni di attività, ma entro i 70 di età.
Previsti anche maggiore dotazione di organico e maggiori risorse per l’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo. È stato approvato anche l’emendamento per favorire la diffusione di veicoli elettrici a basso impatto ambientale e quello che stanzia 71.5 milioni di euro per introdurre lo screening gratuito necessario a individuare i potenziali malati di epatite C, un passo importantissimo nell’eliminazione dell’HCV.
Sempre nel decreto ci sono l’emendamento che riporta in capo alle Regioni l’intero gettito del bollo auto riscosse sul loro territorio e quello per il mercato dell’energia elettrica: il mercato tutelato per le imprese terminerà nel 2020, mentre per le microimprese e gli utenti domestici il superamento rimane fissato al gennaio 2022. Tra le novità anche l’ingresso ufficiale dei monopattini elettrici nelle nostre strade che vengono equiparate alle biciclette. Fra le altre proposte approvate c’è la proroga delle procedure semplificate degli appalti delle scuole e dell’accordo con il provveditorato alle opere pubbliche per la zona del cratere del terremoto del 2009. Purtroppo non tutti gli emendamenti che avevamo predisposto per l’agricoltura, a partire dal tema #Canapa industriale, sono stati recepiti.
Il 5 febbraio scorso è stato approvato il disegno di legge per la promozione e il sostegno alla lettura, nota anche come legge sul libro o DDL Lettura. La nuova legge prevede l’attuazione di un piano nazionale per la promozione della lettura con un fondo da stanziare pari a 4 milioni e 350 mila euro (a partire dal 2020), gestito dal Centro per il libro e la lettura. Previsto anche un incremento del cosiddetto credito d’imposta, messo a disposizione degli esercenti incaricati della vendita al dettaglio di libri, ora fissato a ben 3 milioni e 250mila euro. Gli sconti possono ora raggiungere un massimo del 5%, contro il precedente 15% (ad eccezione del ramo legato all’editoria scolastica). Sarà inoltre valida una sola promozione all’anno con un limite di sconto del 15%. Gli editori potranno invece avere la possibilità di applicare sconti sino a un massimo del 20%, contro il precedente 25%.
La legge istituisce anche dei veri e proprio patti locali per la lettura, ossia iniziative pensate anzitutto per aumentare il numero di lettori grazie alla messa in atto di attività a tema, con tanto di “Capitale italiana del libro” da scegliere di anno in anno. È inoltre prevista l’assegnazione di una carta elettronica della cultura di un valore di 100 euro (pensata per l’acquisto di libri di ogni genere da parte di famiglie con reddito particolarmente basso), oltre allo stanziamento di un fondo di un milione di euro per la formazione e il supporto delle biblioteche scolastiche. Sarà disposto anche un vero e proprio albo delle librerie a cui si potranno iscrivere i vari punti vendita in grado di distinguersi per qualità e varietà della loro offerta.
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L’Unione Europea ha varato il Green Deal, il piano di investimenti per l’economia ‘verde’. Si tratta di un provvedimento fondamentale per la transizione ecologica, verso un’Europa sostenibile e innovativa. Il programma della Commissione Europea mobiliterà almeno mille miliardi di euro di investimenti sostenibili nel prossimo decennio per tagliare le emissioni inquinanti e provare ad azzeccare il complicato obiettivo di ridurre del 40% le emissioni entro il 2030 e di eliminarle completamente entro il 2050. Il piano si avvale fondamentalmente di uno strumento: il Fondo di transizione giusta, chiamato ad aiutare le aree che saranno economicamente e socialmente più in difficoltà nella fase di transizione economica. In particolare, vengono stanziate ingenti somme di denaro per la transizione energetica delle aree che nel continente sono maggiormente dipendenti dalle industrie inquinanti e quindi più svantaggiate. Dalla dotazione di 100 miliardi di euro del fondo, ben 7 e mezzo saranno costituiti da nuove risorse destinate alla riconversione energetica delle aree maggiormente dipendenti dalle industrie inquinanti. Al nostro Paese, come ha specificato il Commissario all’Economia Paolo Gentiloni, dovrebbe spettare un contributo nell’ordine delle “centinaia di milioni” che potrà riguardare anche l’ex Ilva di Taranto. Il Fondo per la transizione giusta, infatti, è lo strumento principale del Just Transition Mechanism e ha il compito di attutire le conseguenze economiche della transizione ‘verde’.
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In queste ultime settimane il dibattito sulla prescrizione è tornato in Parlamento, provocando scontri anche all’interno della maggioranza di governo, dove è andata in scena l’opposizione del partito di Matteo Renzi al testo. A inizio settimana Italia Viva e Forza Italia hanno presentato due ordini del giorno nel Milleprooroghe in cui hanno chiesto, per l’ennesima volta, di rinviare l’entrata in vigore della riforma del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede.
Ricordo che il Parlamento ha approvato la legge n. 3 del 2019 (c.d. legge spazzacorrotti) con la quale si è disposta, a partire dal 1° gennaio 2020, la sospensione del decorso della prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Sono attualmente all’esame della Commissione Giustizia alcune proposte di legge per abrogare la riforma della sospensione della prescrizione introdotta dalla legge spazzacorrotti.
La discussione è molto accesa e vede divisi coloro che ritengono che l’istituto giuridico debba essere indebolito, poiché ritengono che renda difficile perseguire una serie di reati, per esempio quelli legati alla corruzione e dall’altra parte ci sono coloro che pensano che limitare la prescrizione sarebbe un attacco inaccettabile ai diritti degli individui, costringendo gli accusati, colpevoli o innocenti, a tempi anche molto lunghi prima di essere giudicati. Tema delicato, da maneggiare con cura, e che proprio per questo richiederebbe un lavoro serio di tutta la maggioranza teso a garantire i cittadini soprattutto sui tempi e sulla qualità del processo. Il Pd ha dimostrato ancora una volta grande senso di responsabilità cercando di costruire mediazioni.
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