PNR, tre pilastri per la ripresa.
Il PNR, che si accompagna solitamente al DEF di aprile ma in ritardo a causa della nota emergenza epidemiologica, comprende un mosaico di 24 interventi, di cui un tassello fondamentale è rappresentato del decreto Semplificazioni.
In generale, il Programma traccia le linee essenziali del Programma di Ripresa e Resilienza (Recovery Plan) che verrà messo a punto dopo l’adozione dello Strumento Europeo per la Ripresa o “Next Generation EU“.
Nel documento si parla di una riforma del sistema fiscale, improntata all’efficienza, all’equità e alla progressività sulle imposte dirette e indirette per ridurre la pressione sui ceti medi e le famiglie. Questa si accompagna alla lotta all’evasione (riduzione del “tax gap”) con la promozione dei pagamenti digitali e della compliance volontaria. Ma senza ricorrere ai condoni che, generando aspettative circa la loro reiterazione, riducono l’efficacia della riscossione delle imposte.
Fra le priorità anche la riduzione del debito attraverso una spending review, unita al contrasto all’evasione fiscale, alla vendita e affitto di immobili pubblici, ma anche alla revisione delle imposte ambientali e abolizione dei sussidi ambientali dannosi.
Sul fronte del lavoro, il piano prevede la riforma e il rafforzamento degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro, il potenziamento dei centri per l’impiego, la promozione della contrattazione decentrata. E poi ancora l’istituzione di un salario minimo, parità di genere, conciliazione vita-lavoro e valorizzazione della formazione per lo sviluppo di nuove competenze.
La strategia complessiva del Governo per il rilancio del Paese, dunque, coniuga il sostegno all’economia nel quadro della crisi causata dalla pandemia con interventi per sbloccare la crescita economica del Paese e raccogliere le sfide dell’innovazione e della sostenibilità ambientale e sociale.
In sintesi, sono tre le macro-aree strategiche che connotano lo schema:
- modernizzazione del Paese;
- transizione ecologica;
- inclusione sociale e territoriale e parità di genere.
Al fine di conseguire questi obiettivi, il Governo intende fare leva su una serie di strumenti da impiegare nel corso del prossimo triennio.
Tra questi spicca il rilancio degli investimenti pubblici, con l’obiettivo di portarli stabilmente sopra il 3% del PIL, concentrandosi su diverse aree di intervento, come lo sviluppo delle reti di telecomunicazione e di trasporto, la green economy, la protezione dell’ambiente, l’attenuazione dei rischi idrogeologici e sismici, la digitalizzazione della Pubblica Amministrazione e dell’istruzione.
Incentivati anche gli investimenti privati, al fine di: promuovere l’innovazione, favorire il consolidamento patrimoniale delle aziende, aumentare gli investimenti nell’economia reale, favorire la crescita dimensionale, incentivare il trasferimento o la riorganizzazione in Italia di attività svolte all’estero. Tutto questo, rivedendo e rafforzando il sistema di incentivi agli investimenti, all’innovazione e alla capitalizzazione, con un’attenzione particolare dedicata al programma Transizione 4.0.
C’è poi la volontà di aumentare le spese per l’istruzione, la ricerca e lo sviluppo, puntando a incrementare la spesa pubblica per la ricerca e per l’istruzione di 0,4 punti percentuali di PIL nei prossimi tre anni. Importanti, inoltre, gli interventi per dare nuova linfa a filiere e settori produttivi, come il settore sanitario, l’automotive e la componentistica, il turismo e lo spettacolo, l’edilizia, la produzione di energia, la siderurgia.
Accanto a questi, il PNR sostiene delle riforme volte a rafforzare la competitività dell’economia e a migliorare l’equità, l’inclusione sociale e la sostenibilità ambientale. In particolare, gli interventi riguarderanno: un’amministrazione della giustizia più moderna e più efficiente; interventi sul sistema dell’istruzione, per una maggiore inclusione, più alti livelli di conseguimento educativo, e per ridurre il disallineamento fra le qualifiche richieste dalle imprese e quelle disponibili.
A chiudere il quadro, il documento prevede una riforma tributaria che migliori l’equità e l’efficienza, riducendo le aliquote effettive sui redditi da lavoro e aumentando la propensione delle imprese ad investire e a creare reddito e occupazione
Assieme al PNR si è proceduto al nuovo scostamento di bilancio da 25 miliardi. Il Ministro dell’economia Gualtieri ha spiegato le ragioni che stanno alla base di questa scelta, necessaria per varare un nuovo provvedimento che seguirà il Dl semplificazioni , con nuove misure come una risposta ai dati economici che segnalano, rispetto ai minimi di marzo e aprile, un inizio di risalita. Il Ministro ha ricordato che i provvedimenti assunti hanno evitato di perdere circa 1500000 posti di lavoro. Per sostenere la ripresa il governo sta lavorando per raggiungere “l’obiettivo – sempre secondo il ministro – è quello di incrementare la quota sul Pil per gli investimenti di almeno un punto percentuale rispetto ai livelli del 2019”
Leggi l’intervento del Ministro Gualtieri (al minuto 8:02:37)
Vorrei vedere approvata anche la richiesta del MES. Forse, chi e’ entrato a far parte della grande squadra dei VIP da tempo, non ricorda piu’ che le persone normali non godono delle stesse Garanzie assicurative, ma solo del S.S.N. Vogliamo deciderci a potenziarlo? Ormai non ci si puo’ piu’ comportare come nei tempi andati, chiudendo tutti in casa. Le Persone oggi hanno necessita’ di muoversi e di avere servizi adeguati che li supportino anche in campo sanitario.
Ringrazio per l’attenzione
annamaria vannoni