Prosegue il nostro impegno in Parlamento a tutela delle imprese del design. Dopo un primo segnale positivo che aveva visto l’inserimento nel decreto Sblocca Italia dell’articolo 52 che, dopo un attento lavoro con gli uffici del Governo, riprendeva il testo della mia proposta di legge sul design, oggi una nuova battuta d’arresto che rischia di bloccare la produzione di pezzi di arredamento ispirate ai “classici”. Per osservazioni tecniche l’articolo sul design è stato cancellato dallo Sblocca Italia. Riprenderemo il lavoro in aula, consapevoli che si tratta di un pezzo importante del nostro tessuto produttivo che esprime competenza, valore economico, crea occupazione e reddito. Un tessuto produttivo composto da circa 700 aziende per lo più artigiane, dislocate in numerosi distretti produttivi e industriali, che occupano circa 13.500 addetti, con un fatturato di circa 950 milioni di euro annui e che per oltre 50 anni hanno prodotto oggetti di pubblico dominio.