La scorsa settimana la Camera ha approvato un pacchetto di misure importanti per dare un reddito di inclusione e garantire più servizi sociali a chi vive in povertà assoluta, a partire dalle famiglie numerose o con figli disabili, fino ai disoccupati over 55.
Il merito del Governo è quello di aver messo a disposizione nuove e ingenti risorse per i servizi alla persona, oltre che per favorire percorsi di inclusione lavorativa e sociale. Oltre all’avvio di una misura per il reddito minimo di inclusione che vale un miliardo e che prevede ulteriori 200 milioni provenienti da altre operazioni, le misure approvate sono un vero e proprio strumento universale, le cui risorse vengono dal Fondo per la lotta alla povertà e all’esclusione sociale, che ha già messo in campo uno stanziamento di 600 milioni per il 2016, e un miliardo a partire dal 2017 e che prevede inoltre la possibilità di un ulteriore incremento. Si tratta di una riforma organica e strutturale del sistema delle politiche sociali che mette al centro i bisogni delle persone e dei nuclei familiari, e che risponde a principi di equità, di efficacia nell’accesso e nell’erogazione delle prestazioni. Il provvedimento, che passa ora all’esame del Senato, è un primo passo per garantire sufficienti beni e servizi e una vita dignitosa a chi si trova in difficoltà
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