Dopo l’approvazione della fiducia e con il lungo ostruzionismo da parte del Movimento 5Stelle, prosegue alla Camera l’analisi del decreto legge per il salvataggio delle Banche venete. Si tratta di un provvedimento che ha lo scopo di garantire la continuità del sostegno del credito alle famiglie e alle imprese del territorio e contemporaneamente di facilitare la liquidazione coatta amministrativa di Banca Popolare di Vicenza e di Veneto Banca, dichiarate dalla Bce in condizioni di dissesto. Tra le principali misure oltre alla vendita di parte delle attività delle due banche a Intesa Sanpaolo, anche il trasferimento del relativo personale. Il decreto legge dispone un’iniezione di liquidità pubblica pari a circa 4,8 miliardi di euro per garantire la continuità dell’accesso al credito da parte delle famiglie e delle imprese e per la gestione dei processi di ristrutturazione delle banche in liquidazione. A questo intervento cui si aggiungono circa 400 milioni, quale eventuale costo da sostenere per le garanzie prestate dallo Stato sugli impegni delle banche in liquidazione, per un ammontare massimo di circa 12 miliardi di euro. Garanzie di risarcimento anche per i detentori di titoli subordinati acquistati fino a giugno 2014, con le richieste di indennizzo che devono essere presentate entro il 30 settembre. Dopo il via libera al provvedimento da parte di Montecitorio, il decreto salva banche venete dovrà passare al Senato per ricevere il via libera definitivo entro la scadenza del 24 agosto.