Lunedì si è votata a approvata alla Camera la questione di fiducia sul Decreto in materia di immigrazione e sicurezza. La discussione è poi andata avanti nei giorni successivi, ore ed ore di ostruzionismo da parte delle opposizioni che hanno presentato moltissimi ordini del giorno facendo slittare il voto finale alla prossima settimana. Ci è voluto del tempo, ma finalmente torniamo ad essere più civili. Un risultato importante, che avevamo il dovere di raggiungere come maggioranza e che ci riporta ad essere un paese migliore nella gestione dell’accoglienza e dell’immigrazione.
Dopo l’approvazione il testo passerà al Senato e dovrà essere convertito in legge entro il prossimo 20 dicembre.
I due capisaldi che stanno alla base delle modifiche dei decreti sicurezza che il PD pose come condizione per la nascita del nuovo Governo, e che raccolgono le osservazioni dello stesso Presidente della Repubblica, sono la reintroduzione della “protezione umanitaria” che era stata cancellata nei testi Salvini, riducendo molte persone dotate di regolare permesso di soggiorno allo stato di clandestinità e la ristrutturazione del sistema di accoglienza tarato sui piccoli centri diffusi sul territorio. Il testo rivede anche le multe per le navi di ONG ed è eliminata la possibilità di confisca della nave, riconoscendo il diritto costituzionale e internazionale di salvare vite in mare. Sono inoltre introdotti due nuovi emendamenti che rispettivamente tolgono il tetto massimo delle quote del decreto flussi per gli ingressi di stranieri per motivi di lavoro e allargano la protezione a coloro che nel Paese di origine potrebbero essere perseguitati per motivi legati all’orientamento sessuale.
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