Le difficoltà di chi è senza lavoro e senza reddito sono un problema serio che meritano risposte adeguate. Così come le speranze di andare in pensione di chi ha iniziato giovanissimo a lavorare. Purtroppo il decreto bandiera del Governo, non risponde a questi problemi concretamente e rischia di deludere attese personali, speranze mettendo in campo un meccanismo molto complesso, cancellando il sistema precedente che vedeva un ruolo centrale nei Comuni e nella rete dei servizi sociali che prendeva in carico la famiglia o il soggetto in difficoltà. Così come quota 100 vedrà solo alcune categorie e fondamentalmente uomini avere accesso allo strumento, e molte penalizzazioni. nelle commissioni Lavoro ed affari sociali i nostri colleghi hanno lavorato moltissimo per cercare di migliorare il testo. Abbiamo depositato moltissimi emendamenti, tutti puntualmente respinti. In virtù di questo atteggiamento, ma anche il Pd ha abbandonato i lavori delle commissioni parlamentari di fronte alla indisponibilità (o incapacità) di rispondere ai tanti interrogativi sulle coperture, segnalate dalla stessa commissione Bilancio, e sul funzionamento del provvedimento. Nessuna disponibilità a lavorare quindi per raccogliere miglioramenti, correzioni, e poi il voto di fiducia, oramai il decimo, per portare a casa il testo da sbandierare nelle prossime campagne elettorali. Su quel testo come noto restano enormi perplessità, a partire dai soggetti più impegnati nel Paese, come “Alleanza contro la Povertà”, o come le organizzazioni sindacali.
Qui potete trovare l’approfondimenti del Gruppo Pd alla Camera
Qui il dossier del gruppo dei deputati del PD
Qui il link con le ragioni per dire No a quota 100
Qui il link con le ragioni per dire No al Reddito di cittadinanza