#InAula: Imu, il lavoro continua per attenuare iniquità tra agricoltori e territori

Parliamo ancora di Imu sui terreni agricoli, una storia che sembra infinita. E  non può finire con l’approvazione del decreto avvenuta la scorsa settimana. Ho scritto piu volte sul tema. Ho raccontato dei numerosi emendamenti depositati, purtroppo ritirati dal nostro capogruppo in commissione finanze, che andavano dal recupero degli elenchi dei comuni antecedenti alle norme di questi mesi, ossia all’elenco che esentava i comuni delle aree marginali, che nel nostro territorio sono praticamente tutti i comuni della provincia di Siena, fino a interventi più graduali di modifica, come la crescita della franchigia a 600 euro. Abbiamo fatto molte pressioni con lettere al Ministro Martina, ed al Presidente Renzi, presentato ordini del giorno, e lavorato in commissione agricoltura esprimendo un parere in cui si esplicitano i problemi e si chiede un monitoraggio sull’applicazione dell’imposta finalizzato a una sua rimodulazione e revisione dentro alla Delega fiscale. Anche se alcuni passi in avanti sono stati fatti, il testo licenziato non va ancora bene.  Continuo a non vedere una sufficiente equità nella formulazione della norma. In fase di votazione ho depositato un ulteriore ordine del giorno, che è stato approvato con il quale si impegna appunto il Governo “a monitorare l’applicazione dell’imposta sui terreni delle aree svantaggiate, valutando la ricaduta dell’imposizione sulla reale situazione dei terreni agricoli, costituire un tavolo di monitoraggio con Comuni e associazioni, e a rivedere nel primo provvedimento utile i criteri di esenzione dall’Imu anche sulla base della redditività agricola, del reale valore dei terreni agricoli, delle produzioni biologiche e di qualità”.  Nel testo infine si chiede di valutare l’opportunità di inserire, per l’anno di imposta 2015, significative detrazioni Imu per le imprese gestite da giovani agricoltori, per le cooperative sociali e per le agricole che svolgono un’attività sociale o che sono state colpite da eventi alluvionali. Nessuno pensa che tutta l’agricoltura di per se debba essere esente da imposizioni, ma le imprese e i terreni non sono tutte uguali e dobbiamo riconoscere le differenti redditività per sostenere soprattutto quelle aziende che contribuiscono in maniera determinante alla salvaguardia del territorio presidiando aree disagiati e garantendo che si eviti il dissesto idrogeologico.