#InAula, la piccola grande rivoluzione dell’assegno unico per i figli

Il 21 luglio 2020 è stata approvata, all’unanimità, la legge delega sull’assegno unico e universale per i figli. Una piccola rivoluzione di iniziativa parlamentare, a prima firma Delrio, che riordina in un unico strumento gli aiuti a sostegno alla famiglia nella genitorialità, prevedendo appunto un assegno che scatta dal 7 mese di gravidanza fino al compimento del 18 anno di età per ogni figlio, con la possibilità di arrivare al 21 anno di eta ad alcune condizioni. L’ammontare potrà arrivare fino a 200 euro al mese e riguarderà tutte le categorie lavorative e non, incapienti compresi. Io la considero una cosa molto rilevante, pur non esaustiva, per la famiglia e la genitorialità. L’Italia, purtroppo, è il fanalino di coda in un’Europa complessivamente già vecchia, e che la denatalità, che potrebbe tradursi di qui a breve in una situazione di insostenibilità economica e sociale la si affronta solo con politiche di sostegno alla maternità ed alla genitorialità certe e chiare.

Questo è uno strumento che va in quella direzione. Non basta, ma è un primo passo. Il Governo dovrà emanare un decreto attuativo, ed ha in cantiere riforma fiscale e FamilyAct. In questi contenitori avremo bisogno di mantenere l’indirizzo giusto, per consentire alle donne italiane di non dover scegliere tra lavoro e maternità e a questo Paese di investire e credere nel proprio futuro.

 

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