Serviranno nuovi approfondimenti, l’analisi di parametri aggiuntivi e soprattutto uno stretto confronto con gli enti locali e i territori per individuare il sito che ospiterà il deposito delle scorie nucleari. È quanto stabilito da una nuova mozione approvata nei giorni scorsi alla Camera: un documento unitario su cui tutte le forze di maggioranza hanno trovato convergenza. Già nelle scorse settimane si era intervenuti – grazie ad alcuni emendamenti al cosiddetto decreto Milleproroghe – per ampliare i tempi di consultazione e dare modo alle amministrazioni locali di documentare le loro ragioni sui siti potenziali indicati a gennaio. Ma adesso, con questa mozione, si fanno passi importanti per accrescere gli elementi di garanzia e di trasparenza spingendo, ad esempio, verso la ricerca di ogni possibile concertazione e condivisione con le Regioni e i Comuni. C’è, inoltre, un passaggio fondamentale per il territorio senese: si dovranno, infatti, tenere in considerazione tra i criteri di esclusione i temi della mobilità e dell’accessibilità infrastrutturale ai siti individuati, con particolare riferimento ai materiali inquinanti e alle evidenze paesaggistiche e culturali, escludendo dunque quei territori con particolari colture di pregio e le aree naturali protette.