È stata approvata in prima lettura alla Camera la proposta di legge “Disposizioni in materia di modalità per la risoluzione del contratto di lavoro per dimissioni volontarie del lavoratore e del prestatore d’opera”. Il testo modifica la legge Fornero che non era abbastanza chiara su questo punto: il divieto della pratica delle dimissioni in bianco fatte firmare alle donne al momento dell’assunzione ed utilizzate… guarda caso, di norma, quando una donna aspetta un bambino. Parliamo di diritti, soprattutto per le ragazze, alla possibilità di sottrarsi dal ricatto che li accompagnerebbe per tutta la durata del rapporto di lavoro, e alla possibilità per le imprese sane di difendersi da una concorrenza sleale esercitata dalle imprese che fanno abuso di una lettera finta. Un voto che avrebbe meritato l’unanimità e che invece ancora una volta ha visto il M5stelle, scegliere l’insulto e non votare. Il testo, ora passa all’esame del Senato, per approfondimenti vedi il dossier Dimissioni in bianco Mercoledì la Camera ha poi approvato la legge sulle misure alternative al carcere e di riforma del sistema sanzionatorio, conosciuta come “messa alla prova”. Il provvedimento prevede importanti misure di carattere strutturale e di sistema, per rispondere alla nostra pesante situazione di infrazione per il grave problema del sovraffollamento carcerario, affrontata dal messaggio del Presidente della repubblica. Con questo testo si mettono in campo pene alternative alla detenzione e, al contempo, strumenti nuovi e migliorie complessive alla macchina giudiziaria, anche in termini di velocizzazione dei tempi. Tra le principali novità: l’introduzione dell’istituto della “messa alla prova”, la depenalizzazione del reato di clandestinità e la sospensione del processo per gli “irreperibili”. Qui potete leggere il dossier sulle Misure_alternative_carcere elaborato dall’ufficio studi della Camera dei Deputati in materia di pene detentive non carcerarie e di riforma del sistema sanzionatorio.